Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

venerdì 25 luglio 2008

.........DIU NNI SCANZI E LIBERI!

FIMMINI MUSTAZZUTI,
SCARSI ARRINISCIUTI,
BUTTANI MARITATI,
CUMPARI SBIRRI,
PREVULI R'AVANZI A PORTA,
.....MUSCHI, MUSCHITTI,
VUCCIARDI,
SCRAVAGGHI E .......
PARPAGGHIUNA,
FATTI A UOMINI,
UMINICCHI,
QUAQUARAQUA,
PICCIRIDDI E GADDINI.......
PICCHI' GADDINI?
......PICCHI' CACANU A CASA!

giovedì 24 luglio 2008

.............FUNERALE di................UNA NECROPOLI (PUNICA)




....e pensare che ci sono paesi che del sito archeologico ne fanno....... un'attività ed un'attrazione "TURISTICA" !
ma BIRGI ....cambierà volto !
la Necropoli e la sua strada ,per ora , tra piscina e cancelli..................e domani ?

Sig. Sindaco, Sig. Presidente della PROVINCIA....
Voi direte : "io non c'entro", però , secondo Lei :
BIRGI CAMBIA VOLTO..................così ?
si può fare qualcosa ?
Il FUNERALE di UNA NECROPOLI !
I FENICI......"NON RINGRAZIANO " !!!
No Comment -
L'associazione Pro Birgi ( il resto lo su può vedere su YOU TUBE digitando : Mozia)
cordiali saluti.
Franco Gambino

domenica 20 luglio 2008

u Fistinu……cu babbaluci e vinu !


La Festa Palermitana più popolare . Nei miei ricordi fanciulleschi c’è una visione di innumerevoli tradizioni legate a questa “bella” festa. Ma andiamoci per gradi…..(non di vino ! ) . Dura una settimana dal 9 al 15 luglio e si celebra il ritrovamento delle reliquie della Santuzza –Santa Rosalia- una vergine palermitana figlia di Sinibaldo Berardi il quale, seguendo il Re Ruggero II°,si era trasferito a Palermo. Rosalia votata al Signore ed alla preghiera peregrinò di grotta in grotta dalla “Quisquina” (sopra Cammarata in provincia d’Agrigento ) fino al monte Pellegrino dove morì nel 1166. Intorno al 1624 la Santuzza apparve in sogno ad una donna guarita miracolosamente e .... le diede tutte le indicazioni per il ritrovamento delle sue ossa. L’anno appresso Palermo fu colpita da un tremenda epidemia di peste ; Ella apparve in sogno ad un uomo e gli disse “ Se porterete, pregando, le mie reliquie in processione l’epidemia finirà. Fu così che Palermo fu liberata dalla Peste. In ricordo del miracolo…. la Festa del 15 Luglio . Carlo III° di Borbone in riconoscenza di tale evento liberatorio donò una statua di marmo pregiatissimo alla città di Palermo (che aveva commissionato al famoso scultore Gregorio Tedeschi) che viene ancora oggi custodita nella Chiesa dell’eremo di Monte Pellegrino, dove Wolfgang Goethe nell’ammirarla dopo la rituale “acchianata” rimase a lungo affascinato e profondamente commosso.Oggi purtroppo “u Fistinu” è diventata una festa che di religioso ha ben poco : da qui il richiamo di questi giorni, del Cardinale Romeo ai palermitani .Forse le belle tradizioni dei triunfi che inneggiano alla storia della Santa eseguiti dagli Orbi (i musicisti del tempo che , anche se ciechi, cantavano le cantilene con chitarra e violino ) , o le varicedde in ogni angolo di Palermo con le immagini della Santuzza, o i panegirici e le messe della liturgia per la Santuzza oggi sono soppiantate o “offuscate” dai “babbaluci” con aglio e prezzemolo o a “ picchi pacchio” , da enormi teglie di “sfinciuni” , da “pani ca mievusa” , da “feddi i mulini agghiacciatu “ , da mizzalori di vino “vattiatu” bianco carta di Partitico……..per non parlare della corsa al “Juocu di Fuocu” e qui mi viene in mente quando i miei nonni con “ fede autentica “ ……verso la Santuzza , organizzavano l’acchianata per la vecchia strada che porta sul monte ed in prossimità dei primi tornanti, sui muretti …..”cunzavanu a tavula : con l’immancabile “buttighiuni” di vinu, cu tiani di caponata, cu babbaluci nelle due versioni palermitane accennate, cu “muluna di 20 kg…...che noi bambini o ragazzi eravamo costretti a portare a turno facendo attenzione ca …..”unnu fari scuppari ntierra ! “. Mia Nonna durante il tragitto faceva ampia provvista di “calia e simienza” e comprava, regolarmente, per ogni nipote le bandierine di cartone con l’immagine della Santuzza. Quanti ricordi…….: e cchi cosa iera “u juocu di fuocu”….Mio Nonno , grande intenditore, faceva fare silenzio a tutta a “strata di Montipiddirinu” dove erano assiepate le persone , mentre noi tutti seduti nei “vanchitieddi” (avevamo preso i posti sin dal pomeriggio ….cù suli ! , c’era i muoriri ! ) in silenzio ascoltavamo Lui che, ogni tanto ci diceva : “A sintiti a musica ? “ e noi : “ Nonno , ma chisti su buotti ! “ Mentre u Juocu di fuocu faceva esplodere nel cielo le sue “luminarie”….aspettavamo insofferenti a “calata ra tila “ , che non si vedeva per la distanza e che concludeva il Fistinu con l’immancabile grido di tutti i presenti ……dell’acchianata : “ VIVA SANTA RUSULIA ! “. Risparmio ai miei cari lettori……a cugghiuta ed il trasporto delle “masserizie” per il ritorno a casa….con il Filobus ! ….Tutta a Sicilia voli grazia di tia : “Viva Santa Rusulia” Rusulia Santa Vergini amurusaGigghiu addivatu fusti all’acqui puriLa discinnenza tua fu priziusaDi Carlo Magno Re ImpiraturiPi essiri a Diu la cilesti spusaDi ncelu nterra ci detti st’onuriApposta nta stu munnu fu mannataPi essiri di Palermu l’avvocataEssennu la Sicilia turmintataetc.etc.
Franco Gambino.

CARRITTERA MARSALISA

Ascoltata e raccolta a BIRGI da me nell’esecuzione d’un San Pantaliaru
‘u Zzì Pippinu Muntiliuni (cacafuocu)-il 28-12-68
Questa versione è più interessante musicalmente e testimonia
che i canti dei carrettieri andavano lontano………(da un paese all’altro !)
(da qui la difficoltà, a volte, di stabilire l’origine del canto.)
Raccolta dai bambini del 4° Circolo di Sappusi –in visita al Baglio Abele BIRGI-
casa Gambino- per la pubblicazione “Marsala vista dai bambini”

Tutti li picciutteddi si ficinu santi
Ora ca vinni stu priricaturi

Vannu a la Missa cu li scarpi bianchi
Cchiù logni si li fannu li curuni

Quannu arrivanu n’Chesa sparmanu li manti
E si nni vannu all’artaru maggiuri

Cu la vuccuzza preanu li Santi
Ma la tistuzza l’hannu all’amuri

venerdì 18 luglio 2008

TUTTI PAZZI PER L'I PHONE


Arriva l'I-phone ma in Italia costerà molto di più rispetto agli altri paesi europei,esattamente 499 euro.
E' quanto ha sottolineato il Movimento difesa del cittadino (Mdc) che ha inviato un esposto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, affinché verifichi eventuali comportamenti lesivi della concorrenza (eventuale cartello) da parte di Tim e Vodafone, unici due operatori che potranno vendere il cellulare senza tasti della Apple. Lo riferisce l'associazione dei consumatori in una nota ripresa dall'agenzia www.helpconsumatori.it.
A partire dalla prossima settimana, infatti, il telefonino della Apple arriverà nel nostro Paese ma solamente due operatori: Vodafone e Tim, potranno venderlo.
Ma e' stata la "Apple" ideatrice dell'apparecchio multimediale, a riservare ai due citati gestori la possibilità di commercializzare il prodotto.
Inoltre, Mdc ha sottolineato come il prezzo attualmente pubblicizzato da entrambi gli operatori sia lo stesso, ossia pari a € 499 per il modello iPhone 3G 8GB e € 569 iPhone 3G 16GB se il prodotto viene venduto in abbinamento a un piano ricaricabile. Se abbinato al piano in abbonamento il prodotto sembra avere un prezzo di mercato compreso tra € 0 e € 199.
"Sulla base di alcuni riscontri - ha concluso Mdc - effettuati attraverso i siti istituzionali degli operatori esteri che commercializzeranno il nuovo iPhone 3G, i prezzi al pubblico appaiono essere in alcuni casi di gran lunga inferiori a quelli ipotizzati per il mercato italiano, che è l'unico nel quale la Apple ha concesso l'esclusiva contemporaneamente a due operatori che, tra l'altro, hanno più dell'80% della quota del mercato".
Siccome già c'è grande fermento ed è già stata interessata l'Autority, Vi consiglio di non comprare per ora l'I-Phone (telefono cellulare, internet come da computer portatile, musica, films, giochi, etc...).
I prezzi sicuramente a breve scenderanno.
(Maurizio).

mercoledì 16 luglio 2008

Richiesta impianto illuminazione strade contrada Birgi


Birgi 16 Luglio 2008
Ill.mo Sig. SINDACO del COMUNE di
M A R S A L A
Ill.mo Sig. Assessore GIUSEPPE MILAZZO
LL.PP. COMUNE MARSALA

Oggetto : Richiesta impianto illuminazione strade contrada Birgi come da specifica-

Premessa : Come noto la nostra Contrada BIRGI considerata dai visitatori e dai turisti –oltre che dai suoi abitanti- una contrada di confine tra i Comuni di Trapani e Marsala ed una località di notevole rilevanza turistica , crediamo al PRIMO POSTO nel Comune di Marsala , perché per tutta la sua estensione “bagnata” dallo Stagnone e dalla Riserva Naturale di esso, nonché percorso obbligato di passaggio per l’accesso agli imbarcaderi delle isolette ;
Ciò Posto :
Quest’Associazione inoltra a codesto Spett.le Comune formale espressa richiesta per l’ installazione di un adeguato impianto di illuminazione nelle seguenti vie centrali d’accesso al LUNGOMARE DELLO STAGNONE e precisamente –considerato luogo d’inizio l’asse viario VIA SAN TEODORO :
Via San Pantaleo
Via Santa Maria
Via Isola Lunga
Si precisa che con una nostra precedente richiesta e formalmente in un colloquio con l’Ill.mo Sig. Sindaco Avv. Renzo Carini alla presenza del nostro Socio Onorario Prof. Aldo Nocitra, avevamo richiesto la sistemazione e la bitumatura della Via Isola Lunga, negli ultimi tempi molto battuta -ed a volte congestionata- per il raggiungimento ai numerosi residence’s e case di villeggiatura nonché come luogo di “ visita mirata alla “STRADA PUNICA” che ……..collegava la Necropoli (?) di BIRGI all’Isola di Mozia.
Quest’Associazione resta a completa disposizione per ogni ulteriore Vs. occorrenza.
Si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro , mentre si porgono cordiali saluti.
Associazione Culturale Pro Birgi
Il Presidente
Franco Gambino

martedì 15 luglio 2008

DEGRADO E NECROPOLI.



Birgi 14 Luglio 2008
Ill.mo Sig. PRESIDENTE
della PROVINCIA REGIONALE T R A P A N I
Eg. Sig. Consigliere Prov.Regionale TP
Avv. Paolo Ruggirei
Ill.mo Sig. SINDACO del COMUNE di
M A R S A L A
Prof. Dino Barraco –GdS-
Eg. Prof. Gaspare De Blasi –Marsala c’è-
Spett.le CANALE DUE - MARSALA
Arch. . Antonio Belvedere –PALERMO-

Ci corre l’obbligo di sottoporre alla cortese attenzione delle Istituzioni e degli organi di stampa il disinteresse sui problemi ambientali e dell’immagine del territorio mostrati “dai Signori da noi -cittadini-……. scelti e “collocati” perché a questa nostra “riserva” o contrada o territorio venga finalmente rivolta quell’attenzione che merita. Non possiamo più ascoltare i turisti visitatori (…mordi e fuggi…! ) per le loro esclamazioni di biasimo o di “compatimento” per le tantissime cose mai fatte e soprattutto per il degrado e l’abbandono tra tanta sporcizia , contrapposti , sciaguratamente, al fiorire di una cura speciale, di una pulizia ricorrente, di una mostra di nuove iniziative architettoniche nel rispetto severo e rigoroso di un territorio di per sé bellissimo. E’ ancora fresco e vivissimo il recente ricordo del candidato Presidente della Provincia , durante una sua visita elettorale a Marsala , tra ampi sorrisi a 360 gradi (contornato appoggiato sostenuto dai suoi fedeli candidati….anche nostri concittadini….! ) e pacche di ogni genere, per rassicurare il “ popolo marsalese “ sulla particolare cura che avrebbe rivolto al nostro bellissimo territorio….. facendosi ampiamente garantire dai già detti candidati politici locali . Oggi questo Signore , eletto, disattende ed ignora tutte i nostri rilievi –protocollati ed a mezzo stampa e internet (probirgi.blogspot.com)- e perfino le interrogazioni fatte in seno al suo consiglio . Lo stesso dicasi dall’allora candidato a primo cittadino marsalese, anche lui accompagnato da uno stuolo di personalità politiche, che in un ”locale pizzeria” di una contrada vicino a Birgi (……a Birgi non c’è nulla……neppure la NECROPOLI ! ) , tra promesse, pacche, sorrisi rassicurava un’attenzione particolare alla contrada di confine e biglietto da visita di Marsala per le esclusive bellezze naturali e paesaggistiche . Ebbene nonostante le promesse –di ognuno- , a seguito di nostri estenuanti evidenze dirette – visite personali, a mezzo relazioni dettagliate, a mezzo stampa , blogspot etc.- il risultato è drammatico : il litorale di BIRGI RIVIERA è sporco e abbandonato. Nonostante un piccolo intervento di scerbatura –supra supra- (fatto dal Comune…! ) è stato lasciato tutto sporco , ma non solo : tra dichiarazioni verbali ed a mezzo stampa ci è stato assicurato che ci sarebbe stato un tavolo rotondo con la Provincia per il sollecito intervento di pulizia straordinaria……- Aggiungendo poi, che basta “visitare e visionare” la strada comunale che collega la via S.Teodoro alla SP 21 (Buggiuranu) le erbacce hanno ormai notevolmente ridotto la sede stradale !
Adesso, per favore , ascoltateci : Da un articolo del 16 luglio 2006 apparso sul quotidiano “La Sicilia”a firma di Mariza D’Anna viene data comunicazione che a BIRGI è stata scoperta una NECROPOLI PUNICA :….ma và ! (a seguito di scavi edilizi effettuati da un’impresa per la costruzione di “Villette”) sono apparse 33 tombe che davano inequivocabilmente……-udite udite ! - il segno di una Necropoli. Per la correttezza l’articolista aggiunge che le tombe erano “VUOTE” così come accertato dalla sovrintendenza…… (Può visionare l’intero articolo che ho fatto riportare sul nostro BLOG….). I “BIRGIALORI” a queste notizie e soprattutto a tutto l’articolo hanno sorriso -allora ….non più oggi ! - ed una frase che allora abbiamo rilevato era “ …… hannu allurdari i giurnali , avi cent’anni c’affaccianu tombi , si chiama a suvrintinnenza si vennu a pigghianu i cosi di rintra e sinni vannu ! “ . L’opinione degli abitanti di Birgi era allora - e lo è ancora - che questo articolo fosse stato provocato per fuorviare l’attenzione dell’opinione pubblica “sull’autorizzazione alla cementificazione di una parte della Necropoli”.. Non Vi pare , Illustrissimo Sig.Presidente della Provincia e Sig. Sindaco, che si potrebbe far fare un accertamento rigoroso ? Non sarebbe il caso , dopo i necessari accertamenti e gli interrogatori dei proprietari dei terreni oggetto degli scavi “edilizi” (anche quelli dove già sorgono numerose case ! ) di dare una “parvenza” di legalità al problema e rilevare eventuali responsabilità ? Non Vi chiedo di riscontrare le numerose lettere di quest’Associazione ma, se leggerete la presente, facciate qualcosa…. Vi ho facilitato il compito allegando un File –pubblicato su you tube da un turista che Voi stessai potete….. “far” riscontrare.
A nome della nostra Associazione sono grato per l’attenzione .
Cordiali saluti.
Associazione Culturale
" PRO BIRGI "
Il Presidente
Geom. Franco Gambino

venerdì 11 luglio 2008

……Mbrè , mbrè , mbrè, Viva la Sicilia Viva lu Rè……….!


U tammurinaru annunciava in maniera un po’ rumorosa il grande spettacolo del pomeriggio che a seconda dei Titoli : “ Morte di li Paladini”, “Rotta di Roncisvalle”, “Carlu Magnu a Palermu” con personaggi che sono poi entrati nella vita popolare : U Giganti Ferrautu, u Maganzisi (traditore di Magonza), Pilucani (uomo curiusu e ntricanti), Pulicardo, Ruggero, Tamberlano …………aveva un costo diverso….Ricordo che per la “Morte dei Paladini” c’era una ressa di giovani, mentre per la Rotta di Roncisvalle o per l’Orlando innamorato (attesi con impazienza dal popolo) c’era l’annuncio due o tre settimane prima come...
grande avvenimento.
U siminzaru con i suoi “coppitelli” gridava in mezzo alla sala prima della rappresentazione e tra gli intervalli gli spettatori effettuavano un secondo rifornimento . L’acquaiolo serviva la sua acqua fresca col zammù sempre nel medesimo bicchiere e si cacciava tra la folla degli spettatori spuntando qua e là....
Ricordo ancora quegli anni 50 quando per la Festa del Salvatore nella settimana del 6 Agosto venivamo ospitati dai nostri Zii Manno in via Littara alla Noce (Palermo) di fronte la Casa di Zio Giovannino Varvaro. Con i cugini imbastivamo dei giuochi : a guardie e ladri …..e ricordo che la cosa più difficile era trovare chi scegliere per fare il giudice ; oppure alle 5 pietre (con mmanu mmanu, il ponte, lassa e pigghia….), oppure “o fichicchiu” –un legno che colpiva un piccolo cuneo di legno ed a secondo della distanza e del numero dei colpi vinceva chi raggiungeva un certo traguardo. Nel pomeriggio (verso le 17) lo Zio Natale ci raccomandava all’impresario del Teatrino dei Pupi ed entravamo a sbafo in questo mondo fatto di “novità” e la mia sorpresa era il vedere “quel popolo” attento e appassionato che prendeva parte per l’uno o per l’altro eroe identificandosi nella tragedia fino al punto di stringere i pugni e a piangere
Ma la festa come ogni “ festa di mezz’agosto “ a Palermo veniva preceduta da cerimonie e da riti che cominciavano di buon’ora . Così attorno alle ore ore 7 del Mattino la Banda preceduta da una “batteria” di tammurinara faceva il giro del rione annunciando l’inizio….. festaiolo, mentre il Presidente della Congregazione con i suoi dubitati cominciavano a “cogghiri i picciuli”. Ogni sera Palermo era attraversata dalle “varicedde” che, realizzate con grande abilità artigianale dai ragazzi stessi, venivano infiorate ed illuminate con le candele , percorrendo ogni viuzza del “quartiere” al canto di mezz’agosto .Il mio Caro lettore avrà rilevato un certo senso di nostalgia mista a disappunto, perché, pur con difetti riconducibili ad una certa “mafia” (che però aveva sempre vietato l’ingresso della droga in Sicilia) , molte di queste tradizioni “del passato” vengono ancora oggi conservate e sono ancora queste che ci fanno amare questa Sicilia con tutti i difetti del suo popolo, perché questo popolo in ogni risveglio viene baciato dal suo caldo sole e da un nuovo giorno che diventa la speranza sempre in attesa di un “chissà….” , magari davanti ad un buon bicchiere di vino vecchio con l’esclamazione : “Viva a Pruvirenza, ogni beni ri Diu veni “ !
(Franco Gambino)

giovedì 10 luglio 2008

Spunta una necropoli a Birgi Vecchi

da un articolo apparso sulla "SICILIA" il 16/7/2006 di MARIZA D'ANNA
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Dai saggi della Sovrintendenza vengono alla luce oltre trenta tombe. «Non è il cimitero di Mothia» ma di Birgi vecchi. Una necropoli si scorge in mezzo ad una schiera di casette appena ultimate. L'affascinante scoperta - pur se il valore archeologico deve essere ancora studiato e verificato - è stata fatta durante gli scavi per la costruzione di villette estive nella contrada Birgi Vecchi. Un abitato interessante, nascosto tra i vigneti del Marsalese, Scorgere i resti delle tombe in mezzo alle case fa una certa impressione, ancorché recintate e delimitate dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici di Trapani fanno il loro effetto. Fino ad oggi ne sono venute alle luce trentatrè, tutte vuote, testimonianze di un passato che si sta cercando di studiare e di collocare cronologicamente. Non si tratta di scavi propriamente detti ma, come spiega Anna Maria Griffo, responsabile della zona archeologica, sotto la supervisione della dottssa Caterina Greco della Sovrintendenza di Trapani, «si tratta di saggi archeologici preliminari che vengono effettuati per comprendere il valore dei ritrovamenti e che sono conseguenti al relativo nullaosta per la edificabilità nella «ona». In effetti a pochi metri dai ritrovamenti si è costruito e le villette sono già abitate. Ma pare che in quell'area edificata siano state trovate solo tre tombe vuote e senza lapidi, che tuttavia sono state asportate.
La contrada di Birgi Vecchi, zona di pre Riserva lagunare, è sottoposta a vincolo paesaggistico ed archeologico. Il sito potrebbe essere di grande rilevanza stori-
ca se non fosse che nell'800 e nel '900 i contadini che curavano i vigneti di cui la zona è molto ricca, con gli aratri, hanno distrutto tutto. «Fino agli anni Sessanta -spiega, infatti, la dottoressa Griffo - l'area è stata oggetto di aratura selvaggia che ha praticamente distrutto la necropoli. Lastre di sarcofagi sono state ritrovate addirittura sulla spiaggia e da noi portate al museo. Ma le 33 sepolture che fino ad oggi sono state rinvenute sono tutte aperte, violate in antico. I segni degli aratri sono ancora ben visibili. Sull'isola di Mozia invece sono visibili ancora arredi integri trovati in occasione di scavi archeologici fatti a Birgi Vecchi nel tempo».
Ma ciò che maggiormente affascina anche i profani, e che ancora non ha una sua certezza scientifica, è la collocazione temporale e l'appartenenza della necropoli «Nel 1906 fino al 1909 – continua l'archeologa - gli scavi vennero condotti da Whitaker (il nòbile inglese che si innamorò dell'isola di Mozia e che avviò la prima campagna di scavi, ndr). E proprio Whitaker insieme all'archeologo Pace convenne che la necropoli dell'isola di Mozia si trovava sulla terraferma, proprio nella zona di Birgi Vecchi. Ma questa tesi nel tempo venne superata». Nel VII secolo a C. nelle necropoli si seppelliva per inumazione o per incinerazione e sull'isola sono state ritrovati resti delle due diverse tipologie di sepoltura.
«Oggi «riatti- spiega la dottoressa Griffo - si è portati a ritenere che quella di Birgi Vecchi sia la necropoli di un altro sito che probabilmente si trova nella zona e non è stato ancora ritrovato. Un sito non identificato.
«La datazione dei corredi tombali è molto ampia e inoltre - aggiunge Anna Maria Griffo - molto ricchi furono quelli che vennero ritrovati dall'archeologo Whitaker nella zona tra cui anche ceramica greca, iscrizioni funerarie in lingua greca mentre Mozia era stata una colonia fenicio-punica». Ecco perché dunque si avanza l'ipotesi che fa cadere i convincimenti degli archeologici e degli studiosi che per anni hanno creduto che la necropoli degli abitanti dell'isoletta di Mozia era sulla terraferma; lì i moziesi portavano i cadaveri e lì li seppellivano. Tanto che era stata avanzata la tesi che la stradella che collega l'isola con la terraferma fosse stata realizzata proprio per il trasporto più agevole dei cadaveri. Una stradella visibile nelle fotografie di un tempo quando ancora i carretti riuscivano ad attraversare la laguna dello Stagnone ma che oggi solo i più esperti e conoscitori dei luoghi possono scorgere, navigando con imbarcazioni a bassissimo pescaggio.
Gli scavi a Birgi Vecchi proseguiranno al fine di rilasciare il nulla osta per l'edificabilità dei luoghi e «tutto quello che verrà portato alla luce sarà catalogato e conservato al museo di Mozia», conclude la dottoressa Griffo. Tuttavia l'ipotesi che quella zona, come un po' ovunque nel Marsalese, sia stata abitata e i resti siano ancora nascosti anima (e agita) ancora il sonno di tanti archeologi.

mercoledì 9 luglio 2008

Scusate ma …..ci resta solo il Sogno !


(da un articolo su Marsala C'è scritto da Franco Gambino)

Ho fatto un sogno……..e come tutti i sogni vanno raccontati anche per ……..“scaramanzia” ! Erano gli anni ‘60’ – a BIRGI- quando arrivavo dalla via ,che oggi si chiama ….Santa Maria ed alla fine della strada rimasi attonito ed esterrefatto dall’improvvisa visione di questo mare blu con lo scenario incantato delle isole in lontananza : San Pantaleo, Santa Maria, La Schola, L’isola grande……! Nel sogno ho ripercorso tutte i miei momenti dell’arrivo : Un litorale costituito da piante spontanee mediterranee su una riva fangosa dove si avverava l’eterno altalenarsi “ ra sicca e l’acqua china “ con l’avventurarsi di ragazzi che, con piccoli secchi , “cugghevanu vuccuna, aranci o pateddi “. L’affettuosa accoglienza dei Sanpantaliari ed…. i continui “interrogatori”a cui ero sottoposto : “ A ccu appartieni ? , Chi si fa mPalermu ? ....
, Bonfigghiu , u Prisirenti ra Regioni , comu si cumporta ? , Chi è , sempri si spara ?, i Palermitani s’ù vivinu u nostru vinu ? Chi ddrici cci nni sunnu aumenti pi i pensionati ? “…. mi facevano sentire “un personaggio” che , però dava risposte …..” di guardia campestri ”. Casa di Filippa mia moglie , con la “sterna” per la raccolta delle acque, a “cammarazza” per l’ospitalità dei “vinnignaturi” , le stanze con le finestrelle alte con le grate ed i lacci agli sportelli, una fuciliera con 4 o 5 fucili con una miriade di pacchi di cartucce che rappresentavano il “ borioso orgoglio “ di chi……sparava a poveri uccellini o (uccellacci) indifesi … Le passeggiate a piedi, dalla timpa del molo Angileri alla strada Punica, con Ciccio Bilello e Nino Licari che mi mostravano la bellezza della costa ancora incontaminata ai confini di vigneti e di qualche sporadico albero d’ulivo o di una “ficara” ……proprio davanti alla strada subacquea che riportava superbamente i “carratuna” misi di ncozzu sui quali il carretto tra la notte e l’alba raccontava ….” la storia dei padri Sanpantaliari impegnati nel duro lavoro dei campi a Sanpantaleo”.
Ciccio mi mostrava con orgoglio , la parte di “margiu” che accoglieva e continuava il tratto della bellissima strada Punica fino al Baglio Passalacqua dove uscivano i carretti per Birgi , e delimitava a nord tutta la Necropoli Punica di Birgi (che era poi la seconda necropoli di Mozia quando i Fenici constatarono che quella dell’isoletta era ormai incapiente….e la cui strada “nel mare” era il naturale collegamento ! ) ……
Ma perché sognare ancora, perché questa evocazione di un passato ormai tanto lontano ? I popoli, come gli uomini , subiscono il loro destino, anche, attraverso gli scempi della cementificazione infierendo “coltellate mortali” alla bellezza dei luoghi ed alla storia o alla memoria. “Gli Architetti” di grande ingegno che li idearono si preoccuparono molto della posizione , dell’orientamento , delle collocazioni dei “sepolcri” affidandoli alla loro fede, agli affetti ed al rispetto delle tradizioni di un tempo……Birgi ha un’estensione tale di aree da urbanizzare da fare concorrenza a….Manhattan ! Perché chi detiene il potere (anzi viene scelto a seguito di promesse …..di marinaio- per utilizzarlo ! ) rimane sordo ed insensibile ai numerosi appelli di …aiuto ! Che c’entra la Politica ? Questa è cultura , la cultura di un popolo che viene vilipesa ed offesa……Forse ci vorrebbe un altro….. Sgarbi per capire tutto ciò ? .

lunedì 7 luglio 2008

COMUNICATO STAMPA

nonostasnte i nostri ripetuti rilievi e le Vs. "graziose" Assicurazioni personali ed attraverso la stampa rilevo quanto segue :

PREMESSA:
*L'Ill.mo Sig. Sindaco Renzo Carini unitamente all'Eg. Assessore Rag. Salvatore Adamo hanno "evidenziato" che avrebbero fatto
ripulire (per le loro competenze) il litorale ;
*A seguito di ciò sono intervenuti degli operai di una certa cooperativa (cos' si sono qualificati) i quali hanno provveduto-in quatro e quattr'otto-...... a togliere "4 canne" e sono...... spariti.
*A seguito del loro intervento hanno lasciato tutto (forse) più sporco di prima......! (vedere x capire x constatare x ...........)
*Durante questo intervento un bellissimo articolo sul GIORNALE DI SICILIA (del 23 giugno 2008 -FATTI & NOTIZIE a firma del Sig. Francesco Greco) comunicava gli "sforzi" della Spett.le Provincia di Trapani per il "dispendio" di danaro per la pulizia (tra l'altro) del litorale dello Stagnone...... (......ma unni ? )
*Quest'Associazione che "non si beve facilmente" le....promesse e le notizie ma è qui per verificare e salvaguardare il territorio e l'ambiente che circonda B I R G I ed il suo S T A G N O N E , in data 29 giugno u.s. ha inviato una nota esplicativa su questo ed altro alle Istituzioni ed alla STAMPA......tutto quanto ad oggi DISATTESO !

TUTTO QUANTO POSTO E CONSIDERATO :
gradiremmo sapere :
1) Chi controlla i lavori e l'esecuzione di essi e lo stato finale ?
2) Prima di pagare si verifica lo stato dei luoghi ?
3) Che cosa può significare lasciare in questo stato una ZONA di ALTO PROFILO TURISTICO ?
4) Che cosa può significare mettere dei contenitori di rifiuti in legno a strisce e sparire.....) : " Cu l'avi a livari a munnizza e poi.......:un ci vannu i sacchetti di plastica all'interno.....? )
Ora che scusa addurranno gli Amministratori delle nostre Istituzioni ? : L'opinione pubblica legge le "comunicazioni stampa infasciate e mammalucchine" ma , poi, vede e constata di persona ......."i fissarii " .

...... (Semu a posto ! Tutto risolto ! l'intervento cci ha stato! Cci putiti cunzari a tavula è tuttu a posto ! .......etc.)

ma unni ?

Con osservanza, cordiali saluti.
Associazione "PRO BIRGI"
Franco Gambino
Gentilissimi Sigg. in indirizzo,

gradiremmo conoscere il "significato" di questi "oggetti misteriosi" apparsi da qualche giorno lungo la nostra
"splendida RIVIERA DELLO STAGNONE" . Crediamo che dovessere essere adibiti per la raccolta
dei piccoli rifiuti . Se così fosse - e lo sarà , crediamo sicuramente - non ci spieghiamo "L' ABBANDONO " :
1) Come è ben visibile dalle foto dovrebbero contenere dei capaci "Sacchi di Plastica" proporzionati al loro volume ;
2) Non è chiaro se questi sacchi di plastica debbano essere ritirati e da chi ;
3) Se la manutenzione e la pulizia (disinfezione o disnfestazione) debba essere fatta ad ogni ritiro del Sacco
(in pratica può essere attivato un bel centro di "raduno" di " muschi, muschitti, parpaghiuna, zanzare, ed altro".)
4) Qualcuno lo utilizza (vedi foto) come "Cassonetto" (che invece è dislocato ad appena 50 mt.)
Nelle foto noterete che la lodevole e bella iniziativa ( che ripercorre quella della simpatica Donna , la "tedesca" -come viene qui
chiamata-la già Presidente della Provincia , che aveva fatto posizionare dei "cartidduna -grosse ceste di canna-"
in armonia con i luoghi e la tradizione Siciliana ) fa a pugni con lo stato d'abbandono del litorale..........
Si attende un cortese cenno di riscontro

giovedì 3 luglio 2008

COME VOLETE CHE SI CHIAMI LA SPIAGGIA PIU’ BELLA DELLA PROVINCIA DI TRAPANI?


Bora o Borea figlio di Astro e di Aurora, fratello di Zefiro, Euro ed Austro, vento di settentrione fresco, quindi gradito ed atteso nei mesi estivi per mitigare la calura, freddo, denso, gagliardo e violento in diversi giorni d’inverno, si innamorò intensamente e totalmente di Orizia, fanciulla bellissima che sposò si narra ad Erice davanti a Giove, Venere e Nettuno e da cui ebbe due gemelli alati di invidiabile bellezza, Zete e Calai, che dopo la morte furono tramutati in venti.
Borea quando riusciva a scappare dalla calda, vaporosa e sulfurea Vulcano, dove era tenuto prigioniero dall’invidioso e perfido Eolo, re dei venti, scorazzava senza tregua, come un forsennato e a velocità fortissime da un polo all’altro del pianeta alla ricerca dell’amata emanando un profumo piacevole e ammaliante ed un canto melodioso.
Quando finalmente, talvolta esausto, abbracciava Orizia s’odeva un tuono pauroso e duraturo, anche in presenza di nubi, che lasciava sbigottiti molto di più che il bang di un aereo supersonico.
Allora andavano a vivere gioiosi in un lembo di ISOLA GRANDE, un vero piccolo EDEN, ch’era abitato da ninfe, sirene e da rare specie di animali e piante.
Lì in poco tempo riacquistavano vigoria, serenità, dolcezza e sembianze umane.
Si dice che i due innamorati sono stati visti non molto tempo addietro giocare con acrobatici delfini e trasformarsi in piccole trombe d’aria che percorrendo zigzagando la spiaggia hanno sollevato nuvole di sabbia che dopo avere offuscato il sole sono precipitate al suolo e sul mare sottoforma di fiori odorosissimi e multicolori sconosciuti agli esseri umani ed ancora che diversi naufraghi sono stati sottratti al mare in tempesta e deposti come per incanto delicatamente sulla terraferma da due individui, in quella situazione somiglianti ad angeli che salutandoli hanno detto di chiamarsi Borea e Orizia.
Lo scrivente ritiene che sia opportuno che quella spiaggia ed il mare che la bagna, che fanno parte della contrada Il Cono o Borrone di Isola Grande, che sono ubicati ad Est – Sud Est da Punta Marsala di Favignana di appena 6 Km. a libeccio dalle torri di San Teodoro di Birgi di circa 1 Km. a maestrale dall’isola di Mozia di meno di quattro chilometri, che sono stati riscoperti ed apprezzati da bagnanti ed amanti della natura di ogni parte del mondo che vi giungono con imbarcazioni e/o a piedi da San Teodoro dopo avere guadato la bocca settentrionale dello Stagnone larga circa 500 metri, non priva di pericoli perché collegando il mare tirreno con lo Stagnone è interessata da correnti marine talvolta veloci, soprattutto quando soffia lo scirocco, siano chiamati da oggi Bora o Borea od Orizia prima cioè che le persone ammalate di esterofilia gli diano qualche nome esotico.
La “Spiaggia“ è costituita da innumerevoli granelli di sabbia chiara che pur non diventando roventi favoriscono l’abbronzatura con la grande capacità che hanno di riverberare i raggi luminosi, tonificano e calmano anche gli spiriti più inquieti.
La spiaggia che si affaccia sul Tirreno, si approfondisce lentamente con pendenza costante che non supera l’1%, quindi non infido, che nasconde tesori di grande valenza storica ed archeologica quali relitti di navi che fecero parte delle flotte cartaginesi e romane che si scontrarono in quei paraggi secoli prima della nascita di nostro Signore Gesù Cristo.
Lì vi fu trovato il relitto che si può ammirare nell’ex baglio Anselmi, lì ve ne fu scoperto un altro nell’agosto del 1988, che fu studiato dallo scrivente ma soprattutto da un esperto di levatura internazionale Prof. Edoardo Riccardi che scrisse una relazione dal titolo “un’antica imbarcazione da guerra vicino a Marsala” per il convegno The Archaeology of ships of war, che si svolse sul finire del mese ottobre e i primi di novembre del 1992 a Greenwich (Londra) e che attende ancora – non si capisce perché – di essere recuperato, mentre l’illustre prof. Riccardi dice “…….data quindi l’unicità del reperto è auspicabile il recupero totale e la conservazione ……. Estrema importanza di questo relitto il cui studio potrebbe con costi irrisori restituirci una galera medievale che ancora non abbiamo.
Leonardo Nocitrra

mercoledì 2 luglio 2008

Immagina

Immagina non ci sia il Paradiso
prova, è facile
Nessun inferno sotto i piedi
Sopra di noi solo il Cielo
Immagina che la gente
viva al presente...

Immagina non ci siano paesi
non è difficile
Niente per cui uccidere e morire
e nessuna religione
Immagina che tutti
vivano la loro vita in pace...

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo diventi uno

Immagina un mondo senza possessi
mi chiedo se ci riesci
senza necessità di avidità o fame
La fratellanza tra gli uomini
Immagina tutta le gente
condividere il mondo intero...

Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo diventi uno

RISPOSTA E PRECISAZIONI DEL NS. SIG. PRESIDENTE ALL'ARTICOLO DEL GDS APPENA PUBBLICATO.

Gentile D.ssa Enza Carollo,

ho appena letto l’articolo apparso sul Giornale di Sicilia di oggi , unitamente ai miei parenti “I Sanpantaliari” di BIRGI e debbo confessarLe che ho (abbiamo) colto la precisa volontà -nei contenuti- di ignorare una parte della storia dell’Isola, data dagli abitanti di San Pantaleo (le famiglie Monteleone, Pulizzi e Bavetta i cui discendenti ancora oggi da tutti qui chiamati “I Sanpantaliari” ). Credo che potrebbe ricordare quel giorno 13 ottobre 2006 quando questi Signori attraverso le mie ricerche sul Santo (San Pantaleo) ebbero la gioia di venire in visita sull’isola e di consegnare nelle mani dell’allora Presidente Dr. Aldo Scimè in Sua presenza le sembianze del Santo attraverso il quadro (in copia dell’originale su autorizzazione di Mons.Frau della Diocesi di Cagliari) unitamente alle firme di tutti ed ad una corposa documentazione di ricerca.
Conserviamo negli archivi dell’Associazione “Giovanni Varvaro –Gruppo Folklorico di Mozia” le Lettere di ringraziamento della Fondazione (che Le allego alla presente- in File-) unitamente al materiale fotografico ed ad un bellissimo articolo con foto sul Giornale di Sicilia.
Converrà che senza la volontà dell’allora “Capostipite” dei Sanpantaliari “U Patri Ninu Muntiliuni” (che nulla ha a che vedere con il Signore riportato sull’articolo di oggi -ndr- ) di intrattenere rapporti e poi di vendere l’isola a G.Whitaker oggi….. non staremmo a parlare di alcunché.
Le sarei grato se vorrà prodigarsi nel dare ampio risalto a quanto sopra, a mezzo stampa, quale giusta collocazione in rispetto della memoria e della valorizzazione delle tradizioni che ancora oggi si perpetuano nel ricordo qui a Birgi , presso il Baglio Abele dove i Sanpantaliari si sono poi insediati.
Resto in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, mentre , nel ringraziarLa per l’attenzione, Le porgo cordiali saluti.
Associazione Socio-Culturale “Pro Birgi”per il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia e lo sviluppo del territorio
Il Presidente Franco Gambino
***************
LETTERA DEL DR. ALDO SCIME' DEL 16/11/2006:
Palermo, 16 novembre 2006
Eg.Sig. Franco Gambino Presidente Onor. e Dir. Artistico Assoc. Cult. “Giovanni Varvaro”Gruppo Folklorico di Mozia C.da Birgi Vecchi, 138 – Marsala

La ringrazio anzitutto della Sua cordiale lettera, delle belle fotografie e – soprattutto – della registrazione del Coro della Conca d’Oro, una testimonianza commovente dei lontani anni ’35 – 55 e dei Maestri Carmelo Giacchino e Giovanni Varvaro.
Non appena rimetterò in funzione il mio registratore riprenderò la promessa registrazione di Giovanni Varvaro. Una buona occasione per riascoltare il concerto di un autentico artista.
Le ricambio i più cordiali saluti, che La prego di estendere a tutti i simpatici componenti del Suo gruppo ed al Sig Presidente Franco Pulizzi.
Vorrà ringraziare i Sigg. “San Pantaliari” del Baglio Abele di Birgi che, da Lei guidati e grazie alle Sue attente ricerche mi hanno regalato, accanto alla donazione del pregevole quadro di San Pantaleo , momenti di grande emozione per l’attaccamento alle loro tradizioni sempre vive unite al fervore per questo Santo.
Cordiali saluti alla Sua gentile consorte –nipote del mio caro amico Giovanni Varvaro-
Un caro abbraccio,Dr. Aldo Scimè

martedì 1 luglio 2008

RIMESSA A NUOVO LA CHIESA DI SAN PANTALEO NELL’ISOLA DI MOTHIA


Restaurata la chiesa di San Pantaleo e aperto un punto di ristoro per rifocillare i turisti.
Nuova stagione per l’isoletta fenicia che sorge nel cuore dello STAGNONE.
Per iniziativa della fondazione Whitaker il 2008 segna l’inizio di un percorso diverso per la “Filanda punica” che punta all’ottimizzazione dei servizi per un turismo di alta qualità.
Mozia oggi è davvero una sorta di macchina del tempo. Infatti è possibile passeggiare tra gli scavi dell’epoca punica e sostare poco dopo nel bel mezzo del 1800.
E’ stata infatti da poco restaurata la chiesetta di SAN PANTALEO e l’inaugurazione ufficiale è fissata per il prossimo 27 LUGLIO giorno in cui verrà officiata la messa e seguirà la processione per le vie dell’isola.
La chiesa, spiega l’archeologa Pamela Toti, accoglie un dipinto che sembra risalire alla scuola napoletana e che raffigura il martirio del santo.
Sull’altare trova spazio un crocifisso con il Cristo in osso e la croce lignea.
Entrambe le opere risalgono al XIX secolo.
E se l’altare è ricoperto da una tela che ha circa 200 anni di età, alle pareti è possibile ammirare otto stazioni della passione di Gesù, anch’esse in legno tutte originali e di fattura popolare.
Mozia è da sempre soprattutto “fiori del passato” che raccontano una civiltà che ancora incuriosisce e che è molto lontana dall’essere del tutto rivelata.
I recenti scavi adMa la svolta riguarda il COTHON comunemente considerato il porto dell’isola , il ritrovamento di un santuario attiguo ne fa supporre una vocazione religiosa o spirituale. Ma ancora è tutto da scoprire.
(Chiara Putaggio – Giornale di Sicilia di oggi).