FAVIGNANA BEDDA COMU 'NA STIDDA
ESECUZIONE MAGISTRALE DEL NOSTRO AMICO E MAESTRO DI MUSICA POPOLARE SICILIANA FRANCO GAMBINO.
GODETE GENTE!
GODETE!!
Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001
ESECUZIONE MAGISTRALE DEL NOSTRO AMICO E MAESTRO DI MUSICA POPOLARE SICILIANA FRANCO GAMBINO.
PREPARAZIONE DELLA CREMA DI RICOTTA DELLA SIGNORA TOMMASA DELLA SICIL LATTE DI PACECO E RIEMPIMENTO DEL CANNOLO A CASA DEL BARONE DI GRANATELLO A MARSALA. VOCE DI SOTTOFONDO DI FRANCO GAMBINO
Patrono dei mendicanti e dei soldati e - si dice - protettore degli ubriaconi, si ricorda per il suo nobile gesto: strappò a metà il suo mantello per concederlo ad un mendicante intirizzito dal freddo, incontrato lungo la strada. Dice la leggenda che, a seguito di questo suo gesto spontaneo, il freddo e la neve quel giorno si attenuarono e spuntò come d'improvviso il sole. Da allora è l'Estate di San Martino che riserva alla nostra Sicilia una bella parentesi di bel tempo. Proprio in questo periodo in quasi tutte le località della Sicilia è il momento per sopprimere il majale per iniziare la lavorazione di prosciutti, salami e salsicce da conservare al freddo dell'inverno, con qualche spruzzata di vino novello che li contraddistinguerà per il forte profumo. E' buona usanza nelle campagne marsalesi soffriggere tutte le parti del majale, non utilizzate per i vari insaccati, e consumarle in pantagrueliche mangiate con il pane caldo ed abbondanti assaggi di vino novello. Palermo - ma anche altri posti della Sicilia - dove le feste non finiscono mai ci offre una precisa distinzione della Festa di San Martino: San Martino dei Poveri e San Martino dei ricchi. San Martino dei ricchi ricade l'11 Novembre; San Martino dei poveri la domenica successiva all'11 novembre perché legato alla paga settimanale dell'operaio, del contadino, etc. Per questa ricorrenza alla fine di ogni pasto è buona tradizione mettere al centro della tavola grossi "Cuoppi di Viscuotta di San Martinu" che vengono intinti in capaci bicchieri pieni di "Moscato" di Marsala. Nel pomeriggio si continua con la degustazione di "Sfinci" fritte e la sera per completare si assaggia la cubarda di sesamo e miele per la gioia dei dentisti! In onore a questo santo protettore dei poveri e della "sicilianità" festosa mi piace riportare un canto tra i più belli della tradizioni dei "cavalieri", augurando a tutti i cari lettori di "Marsala c'è": Buon San Martino "….e a lleggiu cù vinu! " :
Un Vecchio Canto per un'ambita Poltrona …..
Mothia
Emilia Romagna - Sagra Provinciale dell'Uva
E' nel ricordo di alcuni questa bella cerimonia che vedeva, un tempo, il corteo di alcune persone indigenti, raffiguranti la Sacra famiglia e S.Anna e S.Gioacchino, che dopo un certo girovagare bussando a varie porte, chiedendo ospitalitalità, sentivano una voce dall'interno che ripeteva: "Chistu unn' è funnu ne mancu è lucanna vaitivinni ann'avutra banna!" Finchè giungevano in un vano adornato di Palme che segnalava la presenza di un altare. La tavola e le pareti adornate con coperte, tovaglie e tende di lino ed alla voce dei "dubitati": "Viva Gesù, Giuseppi e Maria!" si procedeva all'accoglienza ed alla festa dell'invito: un bel pranzo il cui primo piatto prevedeva la pasta coi finocchietti selvatici, salsa di pomodoro e pan grattato e "atturrato". Conservo ancora una testimonianza fotografica, ma per queste fantastiche notizie mi avvalgo dell'insostituibile memoria della zia Antonietta Bilello, dello zio Peppino Monteleone Cavaliere di Vittorio Veneto e dei ricordi del compianto Michele Tumbarello recentemente scomparso.
"I ricordi fanno la storia" e, quasi, tra corsi e ricorsi storici penso che questa mia Sicilia è sempri "o stessu puntu" e mi sovvengono le parole del mio barbiere Ninuzzu di Porta Mazara che durante una piccola sfumatura (di capelli) mi faceva notare, tra l'approvazione del grande Renzo Mineo (pasticciuottu) che: "C'è cu t'inganna, cu cumanna e cu nsilenziu mutu si sta; mentri lu putiri rinforza li putenti e lu silenziu ammazza l'innuccenti". E qui ricordo quando a Marsala "strati strati" era un unico saluto "Voscienza binirica, Voscienza su pigghia u cafè?, Voscienza di ccà e Voscienza di ddà "…mentre, come ora, erano tempi "d'abbusi e di fami", mentri li lacrimi nguttumati eranu muti, tra pulitici, prufittaturi e malagenti" e aviti a sapiri ca, e mè tempi, p'aviri un prestitu (puru di cinquantamilaliri….) s'aviva essiri raccumannati (…cci voleva la canoscenza!) e quantu genti vitti chianciri pi rinnuvari a stessa cammiali pi 4 misi. Ch'è difficile la sopravvivenza tra i ricchi (nobili!) ed i putenti! E riportando una bellissima frase di un mio amico preside, con un grande amore per la poesia: "Nun è l'Amuri chi crisci ad ogni banna, ma li favuri, chi sparti cu cumanna!" Ma è megghiu ca nnà pigghiamu a ririri… e cantare con i miei cari lettori Rosa Arruspigghiati ROSA ARRUSPIGGHIATI
“….esiste la tendenza di attribuire ai politici colpe di ogni genere tra cui quelle di modificare il futuro a proprio piacimento…..”………….”ma chi ddici ? “