Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

lunedì 15 marzo 2010

LE "ARANCINE" di lungolanottedidara.....da PAOLO !

"le ARANCINE " di
LungolanottediDara
di franco gambino




una “Genovese”, tra i ricordi, da Paolo :

….LungolanottediDara….



…….chi lo chiama “La dolce vita”, chi lo chiama “… il cornettista” , chi lo chiama “LungolanottediDara”……certo è che fà le “ines”, i “Calzoni”, “le rianate”, “le Arancine”, “i Cornetti”….e tanti altri “pezzi” di tavola calda tra i più buoni della Provincia, per non parlare delle “ Genovesi ” la cui ricetta gli è stata data da una vecchia Zia (Monaca) e che supera di gran lunga qualsiasi altra “genovese” del …..mondo ! ……

…..Mentre aspettavo il mio “lungo” turno da Paolo…..ascoltavo i commenti più svariati : “ Quello si che è scartu ”….. “ Chistu a nzirtò ! “, “ a viriri verso i 5 (le ore 5) di stanotti soccu cc’è di fudda ! “…. Ho chiuso gli occhi quando l’odore buono della gastronomia mi ha “sequestrato” e portato in mezzo al mio passato mentre passava il film della mia infanzia…..quando frequentavo il “Verga” (la scuola media ) in Via Maqueda a Palermo di fronte all’Arco di Cutò : arrivavo per tempo (verso le 8) e già da qualche ora le bancarelle più svariate avevano preso posto aspettando noi ragazzini di scuola media e mi pare di vederle …..il Pane c’à mievusa sutta l’Arcu di Cutò, il Carrettino (trainato dall’Asino) che come una grande friggitoria preparava “pane e panelle”, il banco rù “bummularu” –bomboloni e caramelle di “cento gusti”- , “ il triciclo” ru Sfinciunaru che oltre alla vendita provvedeva ad effettuare le riffe veloci “Suttanovanta” ( bastava prendere , dai numeri della tombola in un sacchettino “oleoso e ngrasciato”, tre numeri la cui somma fosse meno di novanta : si vinceva uno sfincionello puntando pochissimo) il “titolare” era nciuriato… “ L’urtima e tiramu” . Aspettavo fuori, in attesa della campana, i miei compagni tra gli odori sopraffini di quella gastronomia, mentre mi “ammuccavo” l’irresistibile mezza mafaldina con le panelle. Era lì che “confrontavamo” il risultato di qualche compito e lì dividevo a volte la mia mafaldina o le nostre risate con i compagni di classe il cui ricordo è sempre vivo : Mattu, Piscitello, Parasporo, Bevilacqua, Conigliaro e Paolo Borsellino mio compagno di banco. Con Paolo ho condiviso il fascino della complicità, ricordo che veniva con i libri in mano – senza cartella-, dimenticava sempre qualcosa, e assieme, al primo banco, tenevamo “allegre” le lezioni con battute spiritosissime coinvolgendo le Professoresse : Annamaria Pirrello ( lettere), Giuseppina Militello (matematica), Maria Patti di Francese. Ci rivedemmo, spesso, dopo anni a Marsala , ma quel che non dimenticherò mai : il nostro ultimo incontro a Palermo, un giovedì, al mio ritorno da Messina, quando confidò a me e Filippa, tra una “miriade di sigarette”, che non aveva timore di nulla , era quello il suo ruolo e che potevamo lo stesso, fare programmi per una cena a Birgi o a Palermo. Poi, la domenica, l’immane tragedia di “ terroristi senza onore ” . Credo che basti niente –un odore, una musica, un’immagine- per chiudere gli occhi e aprire i “rubinetti” della memoria per rivivere le cose, la gente, le idee, i dolori, i rimpianti, le curiosità , le gioie, i successi , gli errori……..mentre vengo scosso da un saluto, in attesa delle mie “Genovesi di LungolanottediDara” : “Ti saluto Cicciu, a nuddu canusciemu pi …..? ”…… mentre sono preso ancora da quel “magico ricordo” del mio compagno di banco Paolo Borsellino, uno che come me : ha sofferto, ha capito, ha studiato, ha vinto, ha perso, ha amato e che attraverso me , ha fatto vedere, ancora oggi, come sei, rispolverando quest’album dei ricordi della memoria…..anche se a volte, nelle “cose nostre”, c’è sempre poco da stare allegri, ma tutto può essere raccontato allegramente o “perlomeno” ….per ridere anche quando non c’è niente da ridere…come solo noi siciliani sappiamo fare, magari davanti ad una Genovese di Paolo….. cavura, cavura !

venerdì 12 marzo 2010

......... Cronaca di una morte..."annunciata" .....LO STAGNONE ! (.....e i Marsalesi che fanno ? )



LA FINE DELLO STAGNONE !


Vi vogliono togliere lo stagnone che è parte della Storia Marinara della città



Data : 11 March 2010 11:02:38

di  Gioacchino Aldo Ruggieri

Deve essere una ribellione pacifica, serena, civile com’è nello stile e nella cultura della nostra città.Ma ferma contro la cultura del non fare, del negare, dell’impedire e basta , senza appelli e senza logica alcuna.

Salvo prova contraria, riserva o non riserva, lo Stagnone è mare. Non è zona umida come le saline di Ettore Infersa - così le classifica la legge (?) - che consente il sorgere di insediamenti abitativi e vacanzieri.

Lo Stagnone è mare. E il mare, con la sua flora e la sua fauna, è fatto, vivaddio, anche per le barche.

La barca è stata sempre elemento fondamentale del mare.

Ed ora questa assurda e pervicace volontà di applicare in maniera negativa la legge - ma quale? - e i regolamenti della Riserva, vi vuole togliere, ci vuole togliere, la gioia salutare di vivere lo Stagnone. A proposito, per chi non lo sapesse, sono autore di un libro che s'intitola "La barca, lo Stagnone e altre storie" nel quale la barca è protagonista, nello Stagnone, di tutta la mia vita.

Ora un Comune inerte, una Provincia negatrice delle sue stesse decisioni degli anni passati - nel tempo anche della Riserva - una Regione ed una Capitaneria di Porto pervicaci nella loro ostinata difesa della morte dello Stagnone, imbalsamamento della Riserva, vi vogliono privare, ci vogliono privare, del nostro Stagnone, adducendo motivi di regolamento che sarebbero presenti solo da noi.

In nessuna parte del mondo, a cominciare dal nostro Paese, una Riserva è regno di morte. Guardatevi attorno, tutti Voi, nemici delle barche nello Stagnone. Guardatevi attorno lungo tutte le coste italiane per accorgervi del vostro errore e per correggerlo.

Certo, bisognerà fare un regolamento serio di fruizione contro gli imbecilli che corrono con le loro barche, contri i pescatori-pirata, contro l'utilizzo improrio di moli e solari. Bisognerà regolamentare ormeggi e navigazione. Punire severamente chi attenta alla vita presente e futura di questa laguna - mare.

Ma dire no e basta alle barche; voler rimandare al tempo della vela e del remo; voler distruggere un'economia del mare con danni gravissimi per l'intera economia cittadina, è un errore delittuoso. A meno che non si voglia stimolare me od altri a chiedere a chi di competenza autorizzazione o concessione per nuovi attracchi, anche societari, legalmente, senza disturbare amici e amici degli amici. Fare i bandi pubblici con le conseguenti graduatorie previa individuazione dei siti che vanno pubblicizzati, Cardillicchia, Salinella o altrove.

Comunque, al Sindaco di Marsala, al Presidente della Provincia di Trapani, alla Regione Siciliana e alla Capitaneria di Porto di questa città, mi permetto dire che sulla base delle mie conoscenze e della mia esperienza ho preparato una bozza di regolamento della Riserva dello Stagnone, sulla base della storia, delle tradizioni, dell'ecosistema e delle realtà del presente. Se volete ne possiamo parlare per trovare una civile soluzione ad un problema seriamente sentito dai Marsalesi che amano e non vogliono abbandonare il loro Stagnone costretti da chi vorrebbe spostare gli orologi del tempo a decine di anni addietro.

Non esasperiamo gli animi di tante persone pacifiche e civilissime. Non neghiamo la possibilità di guadagnarsi il pane a chi onestamente lavora. Concediamo quel che si deve a Società Sportive già costituite o da costituirsi.

Ma smettiamola con la logica ferrea e assurda del "non si fa e basta".

Questa non è la civiltà della legge. Negare lo Stagnone alle persone per bene sarebbe un delitto civile.

Comunque, nell'auspicio di serie riflessioni sull'argomento, cari concittadini, stiamo all'erta e civilmente ribelliamoci con chi ci vuol togliere - con un regolamento anacronistico e irrazionale calato dall'alto - il diritto di fruire del nostro mare con le nostre barchette, anche a motore.

I violenti, gli imbecilli, i ladri, fuori per sempre dal nostro Stagnone!

Ma lasciatelo alla sua storia, alle sue tradizioni e a chi ne fruisce con religioso rispetto!

Gioacchino Aldo Ruggieri

e i Marsalesi che fanno ?

sabato 6 marzo 2010

il Pianista Vittorio Rabagliati in visita a BIRGI !


Forse ormai ci siamo abituati : sono frequenti le visite di personaggi che vengono ad ammirare il nostro


magnifico scenario di questo "struggente" Stagnone passando da Casa Gambino a Birgi. Ma credo valga la pena evidenziare la visita di un pianista affermato e tanto valoroso :

Vittorio Rabagliati - Artista-Concertista

nonchè insegnante -con cattedra di pianoforte- presso il Conservatorio di Trapani.

Franco e Filippa Gambino hanno proceduto a fare gli onori di casa augurandosi di realizzare un Sogno :

"Ascoltare un suo "magico" concerto sulla Piazza "Patri Ninu Muntiliuni" (Baglio Abele -BIRGI) di fronte al magico scenario di Santa Maria e San Pantaleo-Mozia, in una serata d'estate....." allu lustru di la luna...." .

Per ora Grazie Maestro ! Benvenuto a Birgi !