Associazione Culturale "PRO BIRGI"

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venerdì 23 aprile 2010

....." SCECCU D'ORU "......ovvero : Giammitru Passellà ! (versione dei Sanpantaliari)



                                                                                                                   Scritto da Franco Gambino

                                                                                         sul quotidiano " MARSALA C'è "
                                                                                                                           Venerdì 23 Aprile 2010



Tra i Cunti di San Pantaleo…..Ciccio Bilello preferiva raccontare quasi sempre questo, che oggi Vi propongo, poiché oltre a far riflettere, credo servisse ad esorcizzare –attraverso il cuntu- o a richiamare l’eterno dilemma del sociale che vuole osannato, riverito e rispettato chi ha tanti soldi. Io per mia esperienza bancaria posso assicurare i miei cari lettori….. ca i picciuli –in banca- sono tutto , fanno grapiri puorti, mettiri tappiti, fannu veniri u…..“ngegnu” ! Questo cunto nella versione sanpantaliara è molto diffuso in quasi tutta la Sicilia , magari con altre varianti specie nel messinese. Ma ecco il Cuntu (questa volta in Italiano per gentile richiesta dei Sigg. Del Bon milanesi….con splendida dimora in via IX luglio ! ). C’era una volta un poveraccio che.......... tutti chiamavano “ Giammitru Passellà…” forse perché tra i tanti mestieri che faceva c’era quello del carrettiere che lo costringeva continuamente ad apostrofare l’asino o il cavallo con un epiteto gridato “ passellà ! “ ( che poi, anticamente, era rivolto a tutti gli animali che davano fastidio) . Un giorno di festa ritornato dal suo lungo peregrinare di paese in paese al servizio di questo o quello, si accorse che in piazza c’era molta animazione : una processione e tanta gente che si fermava presso le bancarelle addobbate con luci e stoffe multicolori. Dapprima fu incuriosito e si avviò per vedere cosa accadesse, ma poi , preso dalla malinconia per l’impossibilità di poter comprare qualcosa , dato il suo stato di estrema povertà, se ne tornò mestamente. Durante il cammino uno “spirito fatato” travestito da commerciante di bovini gli offrì una vacca e lui accelerando il passo lo scansò. Pochi metri ancora, ed ecco che un altro “spirito fatato” travestito da commerciante di cavalli gli offri una bellissima “jumenta” che egli guardò con ammirazione, ma dovette scansare anche quello. Così gli accadde ancora per alcuni agnelli. Ma successe che uno di questi “spiriti fatati” compiangendo il suo stato lo afferrò , lo scosse a tal punto che dalle sue tasche cadde un “carrinu” (un carlino –moneta dell’epoca). Il folletto gli sorrise ed in cambio di quella moneta gli offrì un vitello. Da quel momento Giammitru cominciò a far funzionare il suo cervello…….Vendette il Vitello per un mucchio di monete d’oro e da qui cominciò la sua ascesa che, da baratto in baratto, lo portò ad essere ricco. Non camminò più a piedi ma in carrozza ed ebbe riguardo a soddisfare i bisogni della povera gente. Ma sintiti…. Sintiti : tutti quelli che fino ad allora lo avevano denigrato e ignorato cominciarono ad ossequiarlo e a rivendicare parentele e conoscenze comuni. Tutti quelli che lo incontravano per la strada, nel salutarlo, si toglievano il cappello. Addirittura il Vicerè, che una volta lo aveva fatto arrestare perché non lo aveva salutato ed un’altra volta non gli aveva detto “Voscienza binirica”, venuto a conoscenza del suo stato, lo chiamò per dargli in sposa la sua figliola. Ma data l’assoluta assenza di titoli nobiliari, istituì una commissione per la ricerca tra i suoi antenati di qualche “appiglio” per un qualsiasi titolo nobiliare. La commissione dopo lunghissime ricerche , nell’assoluta assenza di titoli, diede la seguente sentenza: …..” In considerazione delle verifiche e degli accertamenti scrupolosi Don Giammitru , in possesso di “PURISSIMO SANGUE BLU” da oggi si chiamerà Giammitru Passadilà “sceccu d’oru” dei Principi dell’Oro. Controfirmato dal Vicerè che così gli diede in sposa sua figlia ...e vissero felici e contenti ...ncà ciertu! ...Marsala docet? e ...mi fermo qui!









oh, Sceccu d’Oru!



...inizi 900’ il Maestro Cacicia



rispondeva alla arroganza di



“Sceccu d’Oru”



(tuttu sgracchi e pirita…)



in una taverna di Via San Biagio



al Monte di Pietà -Palermo-



ancora oggi esistente.











oh Sceccu d’Oru quannu ti curreggi?



Tu ora ca si riccu ed hai li paggi,



e tu ca sedi a ssì durati seggi



cu matarazza fini e curtinaggi,



picchì a li puvireddi li sdilleggi?



Nun ti ricordi di li tò disaggi,



quannu cu li sacchetti leggi leggi



jevi cugghennu carduna sarvaggi?

sabato 17 aprile 2010

...ho fatto un sogno!
....................Marsala, città della gioia...(?)



Scritto da Franco Gambino
su..... Marsala c'è  di Venerdì 16 Aprile 2010 08:17



Converrete con me , Cari Lettori, che tutto l’immaginabile può essere sognato, ma a volte i sogni nascondono desideri , specie quando ritornano le memorie del passato che si proiettano attraverso il presente, nell’immaginario di un futuro ed ecco che nel sogno appare il visibile e…l’invisibile. Così ho immaginato Marsala una città ideale , una città della gioia…….ecco, seguitemi “vediamolo insieme questo sogno” : Immaginate un centro storico completamente ristrutturato, liberato dalle automobili, con zone a traffico limitato –veramente funzionanti- con telecamere in ogni angolo a garanzia di ogni forma di sicurezza. Immaginate le strade decisamente pulite con ........ cassonetti sempre puliti e liberi da rifiuti, con squadre dell’azienda d’igiene urbana costantemente al lavoro. Immaginate i bus navetta , che senza sosta e gratuitamente accompagnano gli automobilisti dal “Centro Parcheggi” al Centro Città osservando le fermate per i luoghi di attrazione della città, con due autisti che si danno il cambio, cosicchè il mezzo non debba mai fermarsi. Immaginate i bimbi, con genitori al seguito, muoversi -con sicurezza- con le biciclette senza doversi districare tra auto posteggiate in tripla fila. Immaginate , dopo aver visitato la città “reale”, le frotte di turisti che in fila vengono a visitare le nostre aree archeologiche, i nostri luoghi sacri, i nostri musei e palazzi antichi sedi di eventi artistici unici o aggirarsi per la città in un clima ed un atmosfera dove i residenti trasmettono cordialità e voglia di vivere. Immaginate Marsala nel suo ambito culturale sempre ricco di eventi teatrali e di spettacoli artistici , allestiti da numerose Associazioni che impegnano molti giovani nell’organizzazione. Immaginate la cura delle bellezze naturali finalizzata alla pulizia dei parchi, all’efficienza dei servizi di collegamento terrestre e marino, al proliferare di “gazebi” per la degustazione e vendita dei prodotti enogastronomici locali , dislocati nelle aree di interesse archeologico , di attrazione ambientale, o di sviluppo . Immaginate l’efficienza dei controlli per la salvaguardia ed il rispetto delle aeree d’interesse storico-archeologico. Immaginate i bus-navetta che facciano la spola tra l’Aeroporto , la Stazione Ferroviaria Birgi Mozia e Mammacaura. Immaginate la valorizzazione e lo sviluppo delle Contrade con la promozione della loro storia, delle loro tradizioni della loro cultura attraverso fiere agricole , mercatini del contadino, sagre per la riscoperta dei prodotti artigianali e gastronomici, dove sia possibile “sentire” la forza, l’amore di uomini che hanno dedicato la loro vita, il loro genio , il loro lavoro…. tutti elementi che hanno fatto apprezzare e condotto alla notorietà tutta una città. Nel sogno , Vi prego, immaginate anche uno staff di amministratori capaci e onesti che dedicano tutte le loro energie a promuovere, valorizzare , organizzare , delegare e derogare a tecnici e professionisti della cultura, ben guidati da un Sindaco capace, con notevoli esperienze su tutte le suddette attività, ma soprattutto che ami MARSALA al di sopra di ogni cosa (!) e la faccia rispettare (!), con un suo unico desiderio di viverla e farla vivere con gioia ai suoi concittadini, nella consapevolezza che l’unica fonte di sviluppo –qui da noi- è il Turismo e che i turisti sono più attratti da eventi culturali e da quel calore che traspare dall’accoglienza dei residenti –in genere- non tartassati da …….un aumento dell’80% della tassa dei rifiuti…..( come regalo di Primavera ! ) ...ma ecco la realtà ! Abbiamo sognato …un po’ troppo ! Ma forse dovremmo far sì che “ l’invisibile “ …..riuscissimo a concretizzarlo, noi cittadini, nel “ visibile “, uscendo dall’incanto e non lasciarci “abbindolare” da gente “mammalucchina”…..e questo dipende solo da Noi, con rispetto parlando !







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sabato 10 aprile 2010

U Beddru CANIBARDU ! nnà traversata pigghiò un pocu ri suli ntiesta.......quali MASSALA , era TRAPANI !


U beddru Canibardu! .
..nnà traversata pigghiò un pocu ri suli ntiesta ............................. .........................quali Massala, era Trapani!


Scritto da Franco Gambino
su  Marsala c'è   il quotidiano di Marsala.

Venerdì 09 Aprile 2010 11:18



…..ma stu “Canibardu” è mai esistito ? ma veramenti ci ha stato questa spedizioni ? “ ...! U sapiti com’è….. da qualche tempo mi stanno “assalenno” dubbi su tuttu stu fattu e vi dico sinceramenti , ca certi notti, m’arruspigghiu cunfusu pinsannu ca, doppu tuttu , questa putissi essiri una speculazioni “storica” : va capisci nzoccu avianu a ffari e…..cciarrinisciu all’urtimu “questa sorti di guerra d’innipinnenza”. Ma jemuci araciu :…..un ghiornu, dicinu l’antichi, u Patreternu si scippò un diomanti ra so’ curuna e u pusò, tantu pi gghinchiri u mari, tra dui cuntentinenti e dissi : ccà cci mettu a Sicilia, na terra duci e splinnenti china di grazi divini……. Ma vuatri chi liggiti vinni stati priannu ? Mai Maria……chistu o cuntrariu fu mutivu di mmiria, di sciarri e guerri, picchì ( comu a na biddrissima fimmina….) tutti a vulievanu e criritimi (uora cci vuoli ! ) quantu genti vinninu : Greci , Rumani, arabbi, nurmanni, angioini, spagnoli, francisi….(un ci mettu tutti vasinnò tutti li mè “battuti pu giurnali” finieru…)….ntra tutti mi avevo scordato a “Canibardu”…..sè , un uomu ca aveva una mugghiruzza tantu beddra , nnammurata e valenti ca iddru in privatu (….va capisci picchì ? ) la chiamava “la granni Anita “ con il diminuitivo di “gr…Anita “…….! Fu accussì ca quannu u Signò Cavurru con chiamata a ssulu ci proposi di fari u “rivugghiu italianu” , Canibardu si mussiò e quasi quasi sinni vulia iri …..ma appena ci fu ddittu “ Ginirali vossia avi accuminciari l’uopira di Massala unni ccì sunnu : vvinu di lussu e……”gr..aniti” di cartellu….! Sta cuosa va capisci zzocu cci passi ! Appena ntisi parrari di Vinu e di gr…Anita un cci vitti cchiù ! Fu accussì ca cci rissi a Cavurru e o Zzu Vittuoriu Manuieli…….” Curnuti ri patri …..nisciti i picciuli ! “ ….e subbitu cci approntarono due belle navi (?) “Piemonte” e Lombardo” e li inchieru di volontari (u pitittu chi ffà ffari ! ) . Parteru tutti a la vota ri Massala ! Ora chi sta è la Storia ! …..ma la Storia un fici i cunti con i Siggnori DDALI’ e TORANO ! e ssì….oggi sugnu cuntentu (?) di dirivi ca si stà scrivennu a veru Storia dei Mille ! e allora….partemucci ri dduocu : Gli eroi dei due mondi su iddi e sapiti picchì ?...... Picchì hanno accominciatu a “varari” li riformi (…nziggnannucci a Bellusconi comu si fa !!! ) . Intantu iddri ricinu : ….Canibardu avia pigghiatu troppu suli ntesta e addi milli pi falli lottari ci prumittia un pusticeddu a Fiat o ntà società ru puonti ri Missina ; ogni burbuni ca ,ognunu riddi ammazzava, cciattuccava na scatula i sardi salati .Ma….. arrivannu ad ammazzari centu burbuni cc’era di dirittu, prontu, u puostu a Reggioni Siciliana ! i Marsalisi pi dirittu fuoru mpustati tutti o Cumuni e a Sicilvetru ! Quannu u nostru diretturi Asparinu Di Blasi, di Marsala c’è, u ntervistò (a Canibardu) : (d.) Picchì accuminciastivu di ccà a “ffari l’Italia ? (r.) Caro Amicu Asparinu l’Italia nunn’era Italia si unn’accuminciava di Massala….e cchi era fissa ca lassava u vinu all’avutri ? Noiatri portiamo Dimocrazia, Pace, ricchezza e lavoro pi tutti …..Caru Amicu Asparinu cciaddumannassi ai miei sordati doppu sta guierra (s’arrestanu vivi !) chi beddri puosti cci fici attruvari ! Ccià puozzu riri na cuosa ? Da questo momento ( cciù po’ scriviri nni Marsala c’è !! ) non si paghirannu cchù tassi e, mi devi cririri di frati, cu Sinnacu Carini cci sarannu “piseddri chi pampini”: rotatori nta tutta Massala e per incanto grapirannu tutti i “bagghiuotti” e, tutti l’aziendi viniculi c’av’ianu nchiusu, riccumincirannu a ffari u beddru Massala all’antica senza….. juncitini! Questo Signò Sinnacu sarà l’uomu ru sbiluppu !!...scrivissi scrivissi Don Gasparinu, parola di Canibardu ! “Ma …..Canibardu nuostru non sapiva ca i cosi jeru cchiù avanti ! Avutru chi Bossi ! Noiartri avemu, uoggi, i veru riformatori : i Cumpari DdAlì e Toranu !.... iddi nquatraru a sittanta e dissinu : U sapiti com’è ? Prima ri tuttu questo fattu ca Trapani devi esseri chiamata la cittatina ru fangu avi a ffiniri ! pecciò tutti i fagni nuostri ittatili a Massala…… U puortu di Massala non nni pari sofficienti pi cchiddu ca vulemu fari nuatri, s’avissi a “stuppari”, si cciavissinu a spenniri picciuli….Avemu u beddru portu nTrapani , facemu tutto llà ! Torano ci rissi subbutu a Ddalì : Antoniuccio ma chi vvoi vutari la storia ? e cchi nni faciemu ru Monumentu ai Milli ? e iddru cciarrispunniu a tappu : Caru Mimmuzzu questo è ir momento delle riforme comu, Canibardu io cci vogghiu dari la dimostrazioni o Cumpari Sirbio ca i riformi accominciano di ccà ssutta, comu fici Canibardu ! Pecciò da questo mumentu –scrivitillu ntà frunti- “Canibardu e i suoi milli sbaccarono a TRAPANI” …u capisti ? e un sacciu un sacciu si cci fazzu canciari puru i cammisi : di russi passirannu a “azzurri” accussì a finiemu …..! Ntò Monumentu dei Mille, ci rissi al valoroso Carini : Mittiticci quattru addrini paduvani (e accuntintamu puru a Bossi ! ) e cci facemu cummattiri e mpiati cumunali.!! Questa è a Sicilia….si devi canciari tuttu !!! devi canciari tuttu……pi un canciari nienti ! …….e vviri, caru Mimmuzzu, ca questo unnu rissi don Pippinu Tommasi di Lampedusa…..u rissi u Zzù Antoniuccio Ddalì rà Favignana….…scrivitivillu nnà frunti!