Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

venerdì 30 novembre 2012

Sanpantaliari : chi erano....!

raccolta dati di franco gambino


                -Albero.....dei Sanpantaliari -
                                                                  (genealogico)

                                                      Nino Monteleone (Patri Ninu)
                                                                    

Nino Monteleone sposato con Pulizzi Giuseppa
(Patri Ninu)
Figli maschi:
*Michele ………….morto in guerra= +
*Nicolò sposato con Rallo Giovanna
*Antonino sposato con Parrinello Giovanna (u parrinu Ninu e a parrina Giuvannina)
  di cui figli :
   **Giovanna (Giannina) sposata con Sammartano Giuseppe
   di cui figli : Mario sposato con Vinci Giuseppina ( di cui figli : Giuseppe e Giovanna)
                   Franca sposato con Pellegrino Antonino (di cui figli : Rosita e Giovanna)
    **Filippa sposata con Licari Antonino  (u Capitanu) (di cui figlio Licari Francesco /u Dutturi/–sposato 
        con  Marino  Antonella)

*Francesco sposato con Marino Pasqua
  di cui Figli :
**Antonino sposato con Pulizzi Brigida  di cui figli :Francesco (Cicciareddu)sposato con Genna........... e
    Pasqua  sposata con Giovanni Sgarlata - di cui figli : Vincenzo con Vita Barraco e Nino con.........
                                                                                                                   
Giuseppe ( u Santu Patri)sposato con Passalacqua Giovanna di cui figli 
                                                      Francesco sposato con Ingoglia Rosa (figli  Giuseppe  con Lombardo 
                                                                                                          Angela e Giovanna con Rallo Diego)
                                                      Mario sposato con Monteleone Benedetta (figli Giuseppe e Giovanna)
                                                      Antonino sposato con Giacalone Giacoma (Nuccia) –( figli Loredana e
                                                                                                                                                 Giuseppe)
* Giuseppe sposato con Marino Benedetta
Figlie femmine :

*Benedetta sposata con Amato Vincenzo di cui figli
                    Antonino sposato con ………………………………………… (figlio Pasquale Amato)
                    Salvatore sposato con…………………………………….. ( figlio u Zzi Turi )
*Maricchia sposata con (1° Matrimonio)…………………………………nessun figlio.           
                    sposata con (2° Matrimonio) Tumbarello Antonino di cui figli
                                Benedetta, sposata con …………………(figlia Maria sposata con Nino Parrinello)
                                Andrea, sposato con Amato Vincenza (figli Nino Tumbarello, Maria e Rosa)
                                Diana.
*Filippa (Pippa) sposata con Parrinello Vito di cui figli
               **Giovanna sposata con Monteleone Antonino (vedi figlio Nicolò) di cui figli
                                                                             Giovanna (Giannina) e Filippa (vedi figlio Nicolò )
              **Marietta sposata con Monteleone Antonino di cui figli Giuseppe sposato con Maltese M.Pia
                                                                                                         figli  Maria Grazia, Elena e Nino e
                                                   Vito sposato con Sciacca Franca  figli Teresa sposata con Barraco
                                                                                   Giuseppe – Antonino sposato con Figlioli Isadora
              **Giuseppe  (u ncigneri) sposato con Irene D’Onuifrio di cui figli 
                                                 -Felice sposato con De Stefano Maria Antonietta di cui figli :Irene sposata 
                                                        con Di Girolamo Pietro e Giuseppe  sposato con Martinez Francesca
                                                 -Filippa (Pippa) sposata con Gambino Francesco di cui figli Irene
                                                                                                     e Giuseppe sposato con Zerilli Serenella
                                                 -Vito sposato con Mistretta Rosa di cui figli Elisa e Giovanni

*Anna sposata con Parrinello Gioacchino (fratello di Parrinello Vito) di cui figli Antonietta sposata con
                                                                                                                Bilello Francesco di cui figli
                               Antonino sposato con Aleo Rosalba (figlia Manila sposata con Rizzo Vincenzo ) e
                               AnnaMaria sposata con Sasso Gaspare (figli Laura e Chiara)

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giovedì 29 novembre 2012

Marsala c'è -il Quotidiano di Marsala- Rubrica di Franco Gambino- ....m'assettu fora a lu lustru di la luna "

     “...attentu ca u pueta sbuommica!”
                                                          venerdi  30 Novembre 2012   

…… quando si “ringraziava u Signuri” !..... che è quel particolarissimo rituale, attraverso il quale, i contadini cantavano a turno, disposti a schiera sull’aja - canti religiosi o satirici o storie di Santi -…. storie apprese da fogli volanti e imparate a memoria , secondo i metodi della trasmissione orale, divenendo una parte importantissima della cultura delle classi popolari. Nelle campagne le storie circolavano intere o più spesso a spezzoni: C’è da dire, dunque, che un impronta accomuna...cantastorie, cuntastori, pupari e io aggiungo poeti popolari per tradizione : la lingua siciliana, innanzitutto, (per quanto i pupari usassero prevalentemente l’italiano) e poi la gestualità, il ritmo declamatorio, la voce come strumento, i temi, ed il pubblico. Cantastorie, cuntastori e poeti popolari avevano la stessa….”matrice”: così il “cuntista” mimava il puparo e i pupi, il cantastorie era anche poeta popolare, quest’ultimo esibendosi in pubblico ritmava la voce ed il verso con quella caratteristica cantilena ritmica, che oggi è praticamente scomparsa.. Durante le rassegne (Percorsi Culturali della Memoria –a Marsala-, “Sognando tra le parole” o “Convegno di Poeti Popolari –Petrosino-” ho ascoltato molti poeti popolari - contadini, nelle loro esibizioni, ed ho potuto osservare che i più anziani usano il ritmo della cantilena, mentre i più giovani recitano o leggono soltanto i loro versi. ……”Cu voli puisia vegna in Sicilia / ca porta la bannera di vittoria”. Tra il mio girovagare per la Sicilia posso concordare con quanto affermato da attenti osservatori e cultori delle tradizioni che: “… nella nostra Isola, un posto dove la poesia è di casa è il Paese di Luigi Capuana : Mineo”. Nella storia di questo Paese c’era un certo agonismo negli incontri tra “poeti contadini” in cui il protagonista era il noto personaggio “ Spaccafurnu” di Ispica, che, Poeta (cieco dalla nascita) ….. si diceva, come molti suoi colleghi, discendente da Omero e di lui si raccontavano imprese poetiche straordinarie, fra le quali spiccavano le sfide lanciate a famosi poeti popolari suoi contemporanei : u curatolo Ianu Pauni, e soprattutto il famoso poeta “pirriaturi” Petru Fudduni. Il Pitré a più riprese si occupò di questi poeti popolari pressocchè analfabeti, ma dotati di viva fantasia, di pronta inventiva che hanno declamato in versi la Sicilia attraversi i più svariati temi: l’amore, la religione, i fatti tristi e lieti e, nel suo volume Studi di poesia popolare (vol. 3° della sua Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane), dedicò buona parte del testo alla vita e alle opere di Petru Fudduni. Dopo uno studio approfondito, giunse alle seguenti conclusioni: "Il Petru Fudduni del popolo è un facilissimo improvvisatore, che manifesta, in un verso solo, ogni suo giudizio ed esaurisce in pochi versi, concetti straordinari; l’altro Pietro Fullone, è invece un poeta di riflessione, che conosce e adopera, come ogni altro letterato, la forma nobile e dignitosa". Il mito romantico della poesia popolare, ha condizionato gli studi a lungo e, secondo me, si rimane ancora oggi affascinati da questo mito, la cui creazione è sempre personale e individuale. L’esibizione di questi poeti avveniva in gare poetiche pubbliche, era dunque un vero spettacolo popolare, nel corso delle quali gare, i poeti ricevevano la consacrazione pubblica, mentre essi stessi si sentivano, in questo modo, gratificati. Questi poeti spesso fornivano testi ai cantastorie, come fece a lungo Turiddu Bella a Orazio Strano o a Franco Trincale etc. Rispettati e temuti essi erano investiti di un dono, in certo senso magico: l’intelligente spontaneità !....... e si diceva spesso “attentu ca u pueta sbuommica”…. come dire “esce nel naturale”…. da natura, come dono di Dio .. Mi piace chiudere, per restare in tema…… con un “vecchio” aneddoto (molto noto) tra Petru Fudduni ed il suo Parroco…sintiti : “Petru Fudduni pur essendo un cattolico credente, difficilmente lo si vedeva in chiesa ad assistere alle funzioni religiose, perché la presenza di "monaci e parrini" lo irritava, specialmente dopo la clamorosa lite avuta con l’abate “Canabbaia”, che non lo aveva soddisfatto per un certo lavoro commissionatogli. Malgrado ciò, un rapporto non proprio di amicizia ma di sincera cordialità lo legava al parroco della chiesetta del suo quartiere al Capo, certo padre Nuofrio, suo coetaneo: soggetto estroso e irascibile, che poteva sembrare, per carattere e per comportamento, il fratello gemello del nostro Poeta. Da circa vent’anni padre Nuofrio era alle prese con la traduzione in latino della "Divina Commedia", che considerava il secondo Vangelo, e alla sera attendeva con devozione al lavoro che si proponeva di pubblicare e divulgare prima della sua morte. L’unico compagno dei suoi studi notturni era il fedelissimo gatto "Mattìa" che aveva pazientemente addestrato a tenersi tra le zampette una candela accesa. Se ne stava così l’animale, immobile sul tavolo, accanto a padre Nuofrio, sporgendo di tanto in tanto la linguetta per fare inumidire le dita al suo padrone, quando questi doveva sfogliare le pagine del manoscritto. Mai vista prima d’ora una cosa tanto sorprendente. Una sera assistette a questa scena Petru Fudduni, trovandosi a passare "per caso" dalla casa del prete e osservò il comportamento dell’animale, piuttosto strano e contro natura. Il parroco, orgoglioso dei risultati ottenuti col gatto, disse come, a volte, la scienza riesce a fare dei veri miracoli, modificando le rigide regole della natura, che si piegano davanti all’intelligenza dell’uomo. "Impossibile!" – replicò all’istante Petru Fudduni. La natura non potrà mai essere mutata, e la scienza s’illude di poterla dominare, perché la forza della natura è invincibile, e… "quando la forza con la ragion contrasta, la forza vince e… la ragion non basta!" Da qui ne nacque un’accesa discussione che si placò solo con la promessa, da parte di Petru Fudduni, della prova inversa che avrebbe fornito il giorno appresso. E così, la sera successiva, il poetà si ripresentò a casa di padre Onofrio e si sedette attorno al tavolo, assistendo alla stessa scena del giorno innanzi; il gatto serafico non si distraeva affatto e svolgeva la consueta funzione di "candeliere", dando sempre maggiore prova al suo padrone della sua incontestabile teoria: "la natura dapprima si domina e quindi si asserva" E mentre l’ingenuo parroco era intento a scrivere, Fudduni, non visto, uscì dalla tasca della giacca un topolino che si era portato appresso e che si teneva stretto nel pugno, liberandolo al bordo del tavolo. Il gatto, alla vista del topo, lasciò andare per aria la candela per corrergli dietro, con grande disappunto di padre Nuofrio…… E Fudduni, con un ghigno sulle labbra: "Sempri ‘a natura è chidda ca vinci……Patri Parracu !".


Ricordo del Poeta "Pirriaturi"

di Corrado Tamburino di Mineo,
inviata a L. Vigo,
"La ‘ngrata conca s’invisitau,
ora ca Petru sutta petra jiu,
Petru cu petra sempri si parrau,
la stissa propria petra lu strudiu:
La ‘ngrata morti cu l’arcu tirau,
fu cumannata di l’eternu Diu;
l’urtima petra ca Petru ‘ntagghiau,
pri cummogghiu a la fossa cci sirviu."
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raccolta a Mussomeli
da Paolo Emiliani Giudici
"E’ mortu Petru, ed è Palermu ‘n luttu,
a lu sittanta di milli e secentu!
Cianci Pauni, di Tripi lu ddottu,
la Fata e li pueti a centu a centu!
Apollu stissu lu liutu ha ruttu,
cu lu manìa cchiù lu so strumentu?
Campau affamatu a lu stremu riduttu,
abbattutu di sciauru e di ventu."
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domenica 11 novembre 2012

In aggiunta al Museo delle Tradizioni Popolari d Birgi - Casa Gambino-



TAMMORRA - acqustata dal M° Klaus Bondi (2 Nov.2012)

venerdì 9 novembre 2012

M'assettu fora a lu lustru di la luna !

Quotidiano Marsala c'è .......il quotidiano di Marsala-
Quel Parroco che indica la via della speranza!


venerdì 09 Novembre 2012

Nessun essere umano può vivere, in condizioni normali, senza sperimentare un minimo di solidarietà, di amicizia, di affetto, di Amore . Anche le più semplici funzioni esigono, per dare un senso alla propria vita….Amore e Speranza. Quando questi sentimenti esistono, si può continuare a vivere, ma quando scompaiono o vengono attenuati si vive senza riferimenti, male …spiritualmente (e materialmente ! ) come una barca alla deriva . Queste parole di Don Sergio (un parroco tanto devoto alla...Madonna SS.ma del Rosario (-di C.da Spagnola- a Marsala-) mi sovvengono alla mente”, in special modo quando mi trovo , di tanto in tanto a seguire, per motivi folklorici –animazione, l’opera di volontariato di Irene, mia Figlia ….(la Morana, l’ Auser , la Sotana etc.), e osservo il disagio o qualche sofferenza, di tanta gente per i suoi vari acciacchi o per il suo “stato” o ancora per vivere….. la propria condizione di…vita. Padre Sergio sostiene che, quasi sempre, la sofferenza fa maturare sentimenti e percorsi di vita … allarga il cuore e fa meditare….ed aggiunge : .”La condizione che viviamo in ogni età, non è voluta da Dio, ma è una “realtà” -proporzionata- ai momenti di vita che alterna tristezza, gioia, serenità”. Credo che, proprio per questo, i suoi consigli sono sempre rivolti a condividere i propri affanni con la “Madre SS.ma del Rosario”……e, serve, come dice Lui, a renderla partecipe delle nostre angoscie e , come un atto infantile, a “rifugiarci” nel suo grembo perché necessitiamo di sentirci protetti dalla sua presenza, forte e sicura. E’ di questi giorni la mia visione meravigliosa della mia Clara che, tornando a casa dall’Asilo, con un’impaziente fretta, agitava il suo foglietto, per sottoporre a Mamma Serenella, la poesia a Lei dedicata…, e credo proprio che questa “visione” riveli questo atto d’Amore , per rifugiarsi finalmente tra le braccia della propria Mamma e placare tutte le paure mattutine del suo distacco. Sofferenza, Speranza, Solidarietà…..oggi, tra i tanti nostri ricordi , diciamo che ognuno è portato a riscoprire il proprio passato, i valori profondi, le radici sulle quali si è poggiata la propria esistenza e soprattutto ciò che era un tempo la vita dei propri cari…. quando, alla fine di un’intensa giornata di lavoro l’unico momento di svago, era l'osteria come centro di incontro, strettamente riservato agli uomini, poichè le donne andavano in Chiesa ai vespri o restavano a casa. I Valori profondi, dicevamo, legati alle radici e riferite non solo alla propria famiglia di provenienza, al paese di nascita o all’educazione ricevuta, ma anche alle tradizioni che si sono tramandate e sviluppate nei secoli, hanno lasciato in ciascuno tracce di comportamenti antichi. Diceva il Vigo “….finchè tutto questo sarà ricordato e tramandato, noi saremo sempre vivi. “ Oggi il ruolo di tutto ciò è svolto da alcune Associazioni create perché possano rendere fruibili i loro Centri di aggregazione per una socializzazione all’insegna della solidarietà , della partecipazione alla vita culturale ed all’utilità sociale. Una delle strutture più all’avanguardia qui a Marsala -la Morana- si avvale,ad esempio, di alcune sezioni che garantiscono la salute dei propri associati attraverso un’equipe di medici ed infermieri che Vi lavora e testimonia l'alto livello di preparazione e specializzazione che fanno di essa una delle più moderne strutture, in grado di rispondere alle esigenze specifiche che ogni singolo associato presenta. Non solo assistenza medica ma soprattutto tante altre attività, tra le quali quelle ricreative, appositamente organizzate e realizzate da un gruppo di animatori, che garantiscono attività musicali , teatrali e culturali in genere, per trascorrere infiniti momenti di piacevole svago e allegria……chi anima tutto ciò è la titolare, la Signora Angela, che con indubbie qualità artistiche s’inventa ogni forma di spettacolo coinvolgendo , oltre che i suoi Associati, anche valenti artisti che mettono la loro musica, il loro talento al servizio della solidarietà. Pare che in occasione del prossimo Natale sia in programmazione una Festa speciale che vedrà la partecipazione del noto Showman marsalese Mr. Baldo Russo unitamente alla Signora Angela Morana , di alcuni Artisti e Stelle di fama regionale e la partecipazione di Valerio Scanu e Jmmy Fontana (noti cantanti della Rai). Tutto ciò, i Cari lettori comprenderanno, viene rappresentato come momento di serenità e allegria, per gli associati di questa struttura e, queste manifestazioni, sono frequenti nell’arco dell’anno . Lasciando spazio alla meditazione su una condizione di vita, per chi, come me, ha varcato il traguardo di una certa età, ho riportato uno dei tanti esempi che ci indicano come l’ Amore abbia tante facce e ci venga rivelato dalla luce di questi “volontari”, che definirei “Nuovi Angeli” dediti alla solidarietà, che sanno ben associare la parola Amore, al disagio o sofferenza, grande verità mistica della “Madonna del Rosario”…… con l’evidente rivelazione, attraverso la quale, si evince chiaramente che la nostra vita è preziosa nella gioia come nel dolore. E qui, credo sia doveroso riportare le parole, tratte da un mio recente incontro con il nostro Don Sergio : “ Accanto a questa statua della Madonna dl Rosario vedo, quasi sempre, l’ombra del Papa… “Totus Tuus”, che unisce la folla in preghiera alla Beata Vergine ed, ogni Ave Maria recitata davanti a Lei, mi da tanta forza e un anelito di speranza. Vedi, Caro Amico mio, il Rosario non è solo proiezione della luce di Cristo sul mondo o sulle tensioni che si susseguono ma, nel tempo moderno, è quel desiderio, quel bisogno di respirare a pieni polmoni il buon profumo di Cristo per ritemprarsi di quell’aria nuova che possa cancellare e mandar via le cattiverie e le brutture che ci circondano, oltre che sopire le nostre tristezze o sofferenze interiori.. Fermati dunque davanti alla “Vergine del Rosario” prova con una preghiera ad invocarla, vedrai che sollievo !….questa è la nostra Maestra di Vita cristiana, che ci indica la sicura mèta della speranza ! “

...du Rusariu la Gran Signura!
Epoca 1700- (da certo Padre Vivona - Musica successiva di S.Maggio)
Origine Prov. Trapani - (Inizio Canto)

Ricitamu cu mmistizia,
a li peri di Maria,
Lu SS. rusariu e la santa litania.
Cussì priamula cu fidi pura,
di lu Rusariu, la gran Signura.
Pi quantu angustii chi ci su cca’:
favuri e grazii nni farà.
( recitare : Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum,
benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui,
Iesus. Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis
peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.)
Segue filastrocca :
“Misteru dulurusu “Madonna du Rus
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San Martino a Penna di S.Andrea in Abruzzo !

                     San Martino
con la Pro loco a Penna Sant'Andrea         (ABRUZZO)

Creato da .....................Comune Penna Sant'andrea.
Sabato.  20.00.. Sala Polifunzionale -
E' consigliata la prenotazione: 328.3862857

Musica Folk........con la pizzica ed il roppoppò,
castagne, vino novello, fagioli con le cotiche, salsicce