C'era na vota un Rè…: …Bafè, mbiscotta e minè!
Fra appunti, carte, e documenti che "arriminu" di tanto in tanto nel cassone delle mie raccolte trovo una cartellina che mi riporta piacevolmente ai primi anni della mia venuta a Birgi (1963) ed alle "scoperte" di veri artisti popolari, dalla vena comica o drammatica che per motivi di passatempo alle prime ore della sera, dopo la "mangiata" delle 6 (h. 18)che costituiva il vero pasto della giornata "picchì si manciava pasta", preceduto dalla "culaziunata" delle 9 (una mezza vastedda di pani cu un fossu chinu di pumaroru o alivi, c'una sarduzza salata, una cipuddina e ogghiu e na rappa di racina o n'aranciu) e dal "pizzicuneddu" delle 12 (pani e pumu o pani e ficu ), si riunivano, contornati da figli, nipoti, parenti e vicini di casa, nella "sala" alla luce di un lume o a volte del "petro-max", iniziando a raccontare cunti e "fatti" che, a volte, richiedevano la partecipazione di bambini affascinati dalla metrica delle cantilene che destavano grande ilarità ed allegria. Guardando un foglio dei miei appunti leggo: "C'era na vota un Re!". Non nascondo che ancora oggi mi viene da sorridere alla lettura di quel foglio, mentre i ricordi si susseguono...Vedo Ciccio Bilello, una vera "maschera" del teatro dialettale, su una sedia a recitare, a braccio, questa "tiritera" e , ad ogni strofa, l'entusiasmo dei bambini che, a gara, facevano il verso alla battuta, tra le risate ed il compiacimento degli astanti. Era un modo di essere uniti, di star bene insieme…ora chissà se qualche "bambino" di allora nel rileggere questo "foglio", al ricordo di quei momenti, quali emozioni proverà… Credo che in quella dimensione di vita era raro che albergasse il seme della violenza o dell'odio! Ma rileggiamoci "C'era na vota un Re" ch'è megghiu!
Franco Gambino
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