Guardiamo insieme il Crocifisso
Togliamo il Crocifisso dalle aule delle scuole italiane, dai seggi elettorali, dalle aule di tribunale e da dove volete voi.
Ma perchè il crocifisso è così ingombrante e scuote le coscienze cosiddette laiche (a questo punto mi chiedo quale sia il contrario di laico o se laico voglia dire per forza anticattolico)?
Anzi, è nella sua natura essere anticonformista, schietto, discreto, nudo e povero.
Esso appare infatti ad alcuni un simbolo religioso imposto indebitamente all’attenzione anche di chi non crede o crede ad altre religioni, per cui affermano: "Se si vuol essere rispettosi delle opinioni religiose diverse, occorre togliere il Crocifisso." Un pretore ha condiviso questa opinione ed ha emanato un’ordinanza perchè il Crocifisso venisse rimosso. Possiamo rispondere in modo diretto alla contestazione affermando il diritto sancito dalla legge di appendere il Crocifisso alle pareti delle aule scolastiche, ma possiamo anche invitare ad una riflessione che metta in luce il significato del Crocifisso e convenire che esso non impone indebitamente nulla, né può inquietare, poiché è un simbolo di amore e di pace, assolutamente rispettoso delle altre religioni. Seguiamo questa seconda via e invitiamo anche coloro che contestano la sua presenza nelle aule scolastiche a guardare insieme a noi il Crocifisso con l’unico desiderio di comprendere la sua testimonianza, con serena obiettività, senza preconcetti o strumentalizzazioni di sorta, lasciandoci interpellare da Lui. Guardiamo insieme, con uno sguardo che tutti - cristiani e credenti di fede religiosa diversa, o anche non credenti in alcuna religione - possono condividere.
1. Il Crocifisso è anzitutto un personaggio storico. E’ Gesù di Nazareth. Egli nella sua vita cercò la verità, la affermò senza ipocrisie o compromessi anche quando questa era scomoda. Cercò inoltre di fare del bene a tutti, specialmente agli ultimi: ai piccoli, ai poveri, agli ammalati, agli emarginati, a tutti coloro che pativano una qualche sofferenza nel corpo o nello spirito. Invitò i suoi discepoli a fare altrettanto: a cercare la verità con onestà intellettuale e apertura di cuore, perché la verità rende liberi. Inoltre invitò a fare il bene e farsi prossimo di tutti, con rispetto e con gratuità, con spirito di sacrificio, con il coraggio di pagare di persona, perché ogni uomo è fratello, figlio di Dio, ed ha una dignità grande che va riconosciuta e rispettata qualunque sia la sua posizione sociale, razza o religione. Anzi, più uno è debole, piccolo, sofferente più lo si deve amare e rispettare.
2. Era un uomo scomodo.Insegnava a credere in un Dio che è Padre, ricco di Misericordia, che chiedeva ai suoi figli di volersi bene come fratelli, di perdonare, di amare anche i nemici. Il "potere politico" e "il potere religioso" si sono sentiti minacciati dal suo insegnamento e si allearono per far tacere per sempre quella voce che richiamava tutti alla ricerca della verità e del bene e smascherava la loro ipocrisia. Così fu condannato a morte.
3. Egli sulla croce ha offerto la sua vita in un supremo gesto di amore. Non ha condannato. Ha detto parole di perdono. Ha pregato intercedendo per tutti. Un testimone, un centurione romano, pagano, abituato ad assistere alle condanne a morte, è rimasto impressionato e ha affermato: "Veramente quest’uomo era giusto" . Da allora, Gesù sulla croce con il linguaggio silenzioso dell’amore, chiede all’uomo che lo guarda, di comprendere fino a che punto egli ha amato tutti e per tutti ha donato la sua vita. Come dice San Giovanni: ha amato fino al "segno supremo". Tutti guardando il Crocifisso possiamo ripetere quanto ha detto il Centurione.
4. Il Crocifisso richiama ad essere onesti intellettualmente e a ricercare con tutte le forze la verità, ad anche quando questa costa il sacrificio dei propri pregiudizi e dei propri interessi egoistici, anche quando suscita la persecuzione o il disprezzo dell’opinione dominante. Gesù ha affermato con chiarezza: "La verità vi farà liberi". E’ un invito particolarmente significativo e apprezzato nelle aule scolastiche dove l’impegno a ricercare la Verità domanda di essere condiviso da tutti.
5. Gesù in Croce invita all’impegno perché venga costruita, in sintonia con i suoi sentimenti, la Civiltà dell’Amore, del Perdono, della Solidarietà, della Pace e di tutti gli altri valori evangelici.
6. Pilato nell’indicare Gesù condannato e sofferente ha detto "ecco l’uomo". Nel volto di Cristo sofferente in croce vediamo riflesso il volto dell’umanità sofferente con la quale egli solidarizza. Per questo il Crocifisso è simbolo di coloro che nel corso della storia sono stati costretti ad una lunga interminabile via crucis. In modo particolare Gesù sulla Croce invita alla solidarietà con coloro che soffrono per l’ingiustizia, la povertà, l’intolleranza religiosa, la violenza, la guerra. Invita anche a trovare le cause del male e a rimuoverle con tutte le risorse disponibili.
7. Il Crocifisso è segno anche di grande speranza. Egli ci dice che il male sarà vinto dall’amore che si sa sacrificare. Lo spirito di sacrificio non è inutile, ma anzi è fecondo, è condizione perché la verità e il bene trionfino.
8. In conclusione la testimonianza della Croce non offende, nè può turbare in alcun modo la coscienza di coloro che non condividono la religione cattolica. Gesù sulla Croce infatti è agli antipodi dell’integralismo religioso intollerante e che vuole imporsi a forza. Il Crocifisso è simbolo di tutti coloro che si riconoscono nella ricerca sincera della verità e nell’impegno fattivo del bene. E’ simbolo di tutti gli uomini di "buona volontà" che cercano di impegnarsi per la giustizia e la pace.
9. Il Crocifisso interpella tutti, credenti e non credenti. Li interpella con la delicatezza dell’amore che non vuole assolutamente imporsi, ma chiede adesione e corrispondenza nella libertà. La Croce è scomoda perchè chiama ciascun credente a prolungare nella sua esistenza l’amore e la missione di Gesù senza paura di doversi sacrificare per questo. Anche i non credenti sono interpellati da Cristo Crocifisso, il Quale non impone loro una religione, ma mostra fino a che punto Dio li ami. Il Crocifisso invita ad una ricerca religiosa seria, con cuore sincero, senza pregiudizi. Egli invita tutti a confrontarsi con le Parole del Vangelo, ad ascoltare lo Spirito che parla nel profondo del proprio cuore. Forse come capitò ad Agostino, questa ricerca religiosa approderà a scoprire che prima di essere dei "cercatori" di Dio, siamo dei "cercati" dal Signore che scruta e conosce il nostro cuore e sa che esso è sempre inquieto finché non riposa in Lui.
10. Il Crocifisso invita al dialogo credenti e non credenti. Un dialogo nel quale liberi da pregiudizi, diffidenze e da condanne reciproche, cerchino insieme la Verità e l’Amore.
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