Associazione Culturale "PRO BIRGI"

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lunedì 27 ottobre 2008

"FESTA RI I MORTI"


Ma è vero che la notte tra il 1 ed il 2 di Novembre i morti scendono di notte, lasciando il loro "paradiso" per entrare nelle più svariate botteghe - giocattoli, pasticcerie, vestiario etc - per prelevare tutto ciò che i nipoti o i figli hanno richiesto attraverso le loro preghiere o le loro letterine per donarlo loro in premio o riconoscenza alle promesse di buon comportamento nell'anno o a scuola? "Veru, veru è ….." dicono i nonni o i genitori o gli zii. Ed è così che un giorno di mestizia, nel ricordo di chi non c'è più, si trasforma in un giorno di festa mentre davanti a visi tristi c'è chi abbozza un certo sorriso malizioso apparendo agli occhi del bambino come un eroe o uno che conta perché, come promesso, è andato a parlare con i morti per raccomandare un certo regalo e tanti dolci. E la sera di Ognissanti si raccomandava ai fanciulli di andare a letto presto e tra le "cose di Dio" si recitavano certe filastrocche a volte improvvisate tra cui:
Armi Santi, armi Santi,
io sugnu unu e vuatri siti tanti,
Mentri sugnu ntra stu munnu di guai
Cosi di morti mittitiminni assai
(Spettacoli e Feste Popolari Siciliane- G.Pitrè Vol.XII - Ediz. Luigi Pedone Lauriel 1881 Palermo)
E chi non ricorda le pupaccene, a frutta ri marturana, i te tu o l'ossa di i morti du Zzù Binirittu De Gaetano. Era "tradizione" che dopo la visita al cimitero si passava a salutari u Compari Binirittu e, con la scusa, si faceva "culazioni cu cosi duci". Don Benedetto De Gaetano aveva un enorme quantità di "Cumpari" nelle contrade perché ad ogni ricorrenza familiare si "parrava cu U Compari Binirittu" e ci pensava lui "pi tutto". Oggi molte tradizioni vanno attenuandosi per un certo modernismo che ha cancellato ogni forma poetica di pensiero anche…fittizio e davanti a questa mesta meditazione, ho davanti ai miei occhi, tra questi miei ricordi malinconici, lo scempio urbanistico di un cimitero "quasi mai finito" (tra Birgi e Granatello) che, forse, vuole rappresentare "un calcio alla morte ben riuscito". Una cosa da Striscia la notizia! Purtroppo il mio spazio mi consente solo la dedica di un canto triste, che meriterebbe vari riferimenti sulle raccolte del Favara o del Pitrè ….

Stanotti nsonnu mi vinni a nsunnari
Nsonnu mi vinni na crozza di mortu
E ccu dda crozza mi misi a parrai
" Tu dimmi crozza chi nova mi porti ? "
Favara Corpus n.177

Ah Figghiu Figghiu meu comu muristi
Eri n'antinna mmenzu di lu mari
E comu la lassasti a tò Matrizza !
Cu mi la porta cchiù la vastidduzza !
Figghiu meu ! Ah ! Figghiu meu Ah !
Repitu Favara Corpus n 574

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