BIRGI : quando c’erano le Serenate !
Scritto da Franco Gambino
Venerdì 24 Luglio 2009 08:44
Le Serenate : patrimonio culturale di un intero paese -si tramandavano di generazione in generazione da diversi secoli- sono scomparse da qualche decennio. Oggi si ricordano con nostalgia e , purtroppo scopiazzate da Gruppi o Gruppetti Folkloristici che vorrebbero riproporle imitando …..solo il nome: “Serenata” e, per incultura, riportando qualche vecchia esecuzione sconoscendone i vari “significati” e soprattutto l’importanza musicale e vocale che dava senso ai contenuti e che doveva essere un modo di comunicare. Intanto è opportuno precisare che non era un mestiere “purtari u suonu “ e che questa musica veniva eseguita per puro piacere, poiché - è un mio parere - la musica , più della parola, penetra nell’anima e nel.......
cuore di chi ascolta e intenerisce con la sua armonia : la musica addolcisce, accarezza e ….rapisce ! La serenata ha origini lontane ; già dalla metà del ‘600 molti compositori ne scrissero (Vivaldi, Stradella , Scarlatti etc.) . Già dalla fine dell’800 la SERENATA perse un po’ la sua funzione “seriosa” e fu molto apprezzata nei salotti come “nobile svago” .
Avendo , poi , come “destinazione” la visione della donna, cominciò ad essere “portata all’esterno” ed utilizzata come mezzo di comunicazione .
I SIGNIFICATI delle SERENATE : Già dai primi anni del secolo scorso la Serenata si portava sempre ad una ragazza :
3 Canzoni romantiche o più, volevano dire AMORE
2 Canzoni soltanto volevano dire AMICIZIA
1 canzone soltanto voleva dire SDEGNO
A Birgi sin dagli anni 50 e 60 i protagonisti musicali delle SERENATE erano:
* Mastru Filippu Bonomo (Ciucia) , con Michele Chirco -fisarmonica- poi Avvocato del Comune ;
*Michele Tumbarello (quarara) , con Ciccio Bilello (Chitarra) e Michele “Cuocciu” (Fisarmonica) ;
* il sottoscritto (voce e chitarra) con vari fisarmonicisti tra cui, Biagio La Bella, Carluzzu
* mio figlio Peppino (voce e chitarra) con Natale Montalto (Fisarmonica) .
Le serenate di BIRGI m’inducono a riportare diversi aneddoti ……….
In genere il venerdì sera appena tornato dalla Banca, i bambini del circondario si “posteggiavano” sotto casa mia ed in coro mi chiedevano “Zio Franco stasira partemu pi sirinata ? “ Al mio sì si precipitavano presso i parenti e i vicini dando loro la notizia. Il mio collaboratore “macchiettista” era Ciccio Bilello il quale conosceva le ubicazioni delle stanze da letto degli abitanti e soprattutto era informato delle varie raccolte dei prodotti agricoli o dei vari movimenti per il trasporto di pesce o altro ai vari mercati. Nella massima riservatezza (tra me e Lui) intorno alle ore 23,30/24,00 partivamo-tutti- dal Baglio Abele –Via delle Serenate a piedi . Una sera d’Agosto mi comunicò che Pietro Monteleone aveva raccolto “muluna” ed intorno alle 3 doveva trasportare un carico di “Minnuli –pesce- al mercato di Sciacca. Così iniziammo il giro delle serenate con il famoso fisarmonicista di Bompensiere Biagino La Bella . Ad ogni fermata (con grande silenzio da parte di tutti) iniziavo a cantare “Sutta la tò finestra ci chiantavi una rosa….” e non appena si accendeva una piccola luce (segnale della sveglia) tutti si univano al canto tra applausi…..Il padrone di casa si affacciava dicendo : “ Non è chi staju sunnannu,? Amunì trasiti e viviti ! “ Intanto tutta la famiglia si vestiva e si univa a noi. Dopo una buona raccolta di persone ci recammo all’ultimo ….traguardo (inizialmente concordato con Ciccio Bilello) : Pietro Monteleone ! Eseguito il primo canto di SERENATA e poi l’altro d’Amicizia, all’accensione della luce un grosso boato precedette la “Visione” dei padroni di casa . Ciccio Bilello in ginocchio recitò : “Viva Viva Petru Muntiliuni ca sta jurnata cugghiu i muluna” ……” Pietro Monteleone chiese la parola : “Picciotti stanotti ri ccà un si movi nuddu” “Rosa metti u quararu ncapu ! Cicciu grapi u filorifero e nesci, chi picciotti, 4 casci di minnuli……Nenè acchiana supra u sularu e piggia dui riti di lettu,cci stocchi i peri e i metti supra u fuocu ! …….Pippinu vai rarreri u tratturi e pigghia na vintina ri muluna ! “.
Quella notte….tra musica , balli , pasta cu l’agghia e mataroccu “rà bella”, minnuli cu sapuri ru mari, muluna a tempesta e vinu vecchiu ru Piacintinu “……….credo sia stata indimenticabile per le circa 80 persone presenti e la si ricorda ancora (come tante altre che….per motivi di spazio…rimando)…… Ma che nostalgia !
raccolta franco gambino
Vinni a cantari
Ascoltata nell’esecuzione
di Mimmo Ferruzza di Castellana Sic.
con chitarra, mandolino e voce-
Vinni a cantari a stu locu filici
Sona chitarra e dammi bona vuci
Ca di l’amanti mia ni su ‘nfilici,
forsi cu sta canzuna fazzu paci:
affaccia a la finestra, parra e dici
dui palureddi cu ssa vucca duci,
e vaia amanti mia, facemu paci,
malidittu lu sdegnu e cu lu fici !
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