Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

sabato 16 aprile 2011

......M a r s a l a c'è !!!!!


...A pumata pì calli! PDF Stampa E-mail
Scritto da Franco Gambino   
Venerdì 15 Aprile 2011 07:05
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Lo spettacolo di una macchina strapuntinata d’antico aspetto, guidata da uno dei fratelli Bigghiolo nciuriati “carcarazza” . in giacca rosso amaranto, posteggiata all’angolo della via Milano con via Roma – lato Palazzo delle Ferrovie-(a Palermo) è rimasta tra i ricordi più vivi della mia vita “fanciullesca” ( già…profondo “osservatore” di personaggi popolari ). Era questo il massimo della sorpresa e della meraviglia per i passanti, incuriositi dalla scenografia e dalle novità che portavano sulla…. piazza. Tutti si fermavano a guardare i fratelli Bigghiolo, arrivati, che in “quattro e quattrotto”, sistemati i tavoli d’appoggio sui cofani anteriore e posteriore, senza troppo ingombrare, si presentavano ai curiosi come i grandi depositari dei segreti di questa o quella “Ditta” e spacchettando scatoli e scatoli uscivano dal forziere (il portabagagli) il grande ritrovato della scienza medica, l’ultimissimo, prodotto moderno che poteva eliminare tutti i calli e i geloni dai piedi e dalle mani. Dimenticavo di premettere che ............ la loro performance prevedeva –quasi sempre- la presentazione di due “prodotti –novità” (1° e 2° …tempo). Il fratello più piccolo in meno di un baleno allestiva un “banchetto-cofano anteriore” coperto da un panno verde, sul quale appoggiava i prodotti ed una valigetta –di tipo pronto soccorso- dalla quale usciva una cinquantina di “calli” di cartapesta della grossezza anche di una fetta di patata, che attiravano la curiosità di tanta gente ma, soprattutto delle persone anziane. Pinuzzu , il fratello più grande in giacca rossa, dalla voce rauca gracchiante, lo spiker più allittrato dei due (perché era stato per molti anni a Torino…) prometteva estirpazioni callose in breve tempo…se si impiegava la miracolosa pomata del dottor Scancarelli, che, Totuccio teneva tra le mani ed offriva in vendita ai presenti. Totuccio raccoglieva , pure, le prenotazioni dei “paesanuzzi” che scendendo alla Stazione Centrale-provenienti dai paesi della provincia, si fermavano al passare,alcuni dei quali si lasciavano convincere a togliersi le scarpe e mostrare i calli all’esperto venditore (…Pinuzzu). A tre per volta, con biglietto in mano, di sedevano immergendo i piedi sui “vacili” pieni d’acqua predisposti sul marciapiedi –vicino la macchina- , in ammollo, in attesa dell’intervento curativo di prova, mentre si radunava sempre più , una folla di spettatori stupefatti e tutti, con il “tubetto” in mano, già acquirenti del toccasana per i calli ! Credo che questo servisse come richiamo, perchè ……Arrivando un bel momento (!)…..dopo un paio d’ore di vendita –di pomata p’ì calli- si passava ad annunciare, con una specie di altoparlante ricavato da una vecchia logora bagnina zincata “arrotolata a mò di cuoppu” l’inizio della grande vendita straordinaria concessa in esclusiva alla “Città di Palermo” dalla famosa Ditta “Vaviricuccè” di Napoli rappresentante dei famosi orologi “Dublò” con macchinario “sguizzero”. A gran voce, Totuccio, invitava i passanti a fermarsi ad ammirare gli altri articoli, perché oltre ai famosi orologi si potevano ammirare piatti e lemmi per servizio, brocche e catini smartati, e l’urtimo ritrovato della Ditta “Vaieccati” : il “RINALE per la suocera” un vaso da notte –ciuriato- da dodici pisciate e mezzo., smaltato azzurro. ( oggetto molto richiesto ! ) Al suono di una grossa campana di vacche si annunciava l’inizio della vendita straordinaria……..degli orologi. Pinuzzu, a questo punto, saliva in “cattedra”- una scaletta in legno a 3 gradini con piccola pedana-davanti il “banchetto”, ed iniziava la sua “performance” così : ….“Bellissimo pubbrico siamo venuti in questa pubbrica chiazza non per vendere ma pè rrregalare…..i primi si avvicinano n’avutru pocu al banco accussì cci trasemu tutti …..peccchè noi qqquà non vendiamooooo!!!, noi arregaliamoooo !!! Chi mi arregala 100 lire, chi mi arregala cento lire ! –Cuinnuti ri patri nisciti i picciuliiiiiii ! “ e mentre tirava sul pubblico –smarrito, sorpreso,”ipnotizzato”- delle matite , Totuccio raccoglieva le monete da 100 lire………!!! ”……e adesso passiamo alla vendita degli orologi all’asta…. Perché questi orologi con magghinario sguizzero sono in oro 24 , oro, Dublò scritto Dublaix ….Perchè…Un gruppo di mmminatori Italiani recatisi all’estero nelle minnniere di Montepone in Belgio gridarono : ORO ORO ORO ORO …la Patria è salva ! Presero……(!)… tutto l’oro e lo portarono nel colleggio della Madonnina delle lacrime di Siracusa dove i bambini ne fecero delle coroncine che vi ho portato al prezzo simbolico (!) di lire 100…. Attenzione ! nel “dietro” della medaglia c’è il nome del bambino che l’ha coniata ! Chi mi arrregala 100 lire ! (…ed il pubblico: “Arrieri ? “) E adesso passiamo alla prova di carico degli orologi : Prendiamo l’oggetto e lo depositiamo in questo bicchiere di Lanna….prendiamo il martello speciale per le prove di carrrico e cci accavalliamo 1….2….3….4…..5…..martiddrati perché :… cchì rrrisistenza !!! iu u rruoggiu, u scassu, u rumpu, u strarumpu, u lievu i mmmienzu e (accelerando) c’un corpu i terza nta terza fuja i Montipiddririnu ….nnni jamu a rumpiri tutti corna o muru ! Chi si ha prenotato si accomiti a ritirare l’orologio ! Totuccio, sverto !.... arricuogghi ca ninn’jamu…..sverto ! Scene come queste, durante le fiere e i mercati principali erano abbastanza consuete e tollerate dalle autorità. Era l’epoca d’oro dei mediconi, dei saltimbanchi, dei burattinai, dei cantastori, degli indovini, che si mescolavano ai banchetti delle merciaie e delle erbivendole, richiamando gruppi di sfacendati, giovincelli, massaie, donzelle e ingenui villici. Il grosso ippocastano che esiteva nell’attuale piazza Europa, era il punto dove si piazzavano i ciarlatani, cavadenti, venditori di almanacchi e astrologi, cioè indovini che sussurravano l’avvenire e spiegavano i sogni nell’orecchio dei popolani. Era una schiera vivace di pittoreschi personaggi, artisti da strapazzo, di gabbamondo e venditori di fumo che si ritrovavano sempre in tutte le fiere e sagre, unitamente a mendicanti e falsi deliranti, rifiuti della società o di quelli che vivono ai margini di essa, con degli atteggiamenti spregiudicati, ridicoli e grotteschi da vera realtà romanzesca, ma che costituivano un’attrattiva e uno spasso per il popolo dei mercati. In questo dopoguerra ricordo, si esibivano sulla piazza mangiatori di fuoco e ingoiatori di spade; uomini forzuti che spezzavano catene diventando paurosamente paonazzi, forse al limite del collasso, per lo sforzo; quello che disteso su un materasso da fachiri, si faceva depositare una lastra di pietra arenaria di circa 80 chili sulla pancia e sullo stomaco e che il suo compare spezzava a colpi di mazza; e non posso non ricordare i cantastorie, che erano la mia passione, di fronte ai quali da ragazzo rimanevo a bocca aperta ad ascoltarli.
Talè!
anonimo popolare
di origine palermitana
A tiempu briganti,
nta pignata ‘un c’era nienti
A tiempu rì surdati,
c’era Pasta ch’ì Patati!
A tiempu di democrazia
C’è cu mancia e cu talia !
E uora ?
Sintissi ccà : chi cc’è st’airnata?
Talè …..????!!!!!!
si futtieru puru a pignata

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