Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

domenica 15 luglio 2012

Marsala c'è -il quotidiano di Marsala-


Venerd 13 Luglio 2012
…… la calura, il richiamo del mare, l’estate con il suo ferragosto sono stati, dal dopoguerra in poi, l’unico periodo, in cui tutte le famiglie si riunivano per organizzare le tipiche gite e trascorrere intere giornate al mare. Nelle due grandi città , Palermo e Catania tutto ciò era un rituale assolutamente unico…..perchè in virtù di un certo “benessere” , quando ancora l’automobile rappresentava un mezzo per “ricchi”, si utilizzava la…… motoape – che da mezzo di lavoro diventava mezzo di...
divertimento, oppure, con l’utilizzo dei mezzi pubblici si raggiungevano le “rinomate” spiagge della Plaja, di Vaccarizzo (CT), o di Mondello, Romagnolo, Isola delle Femmine…. che erano diventate le spiagge di moda per una vacanza o per l’assenza per qualche tempo dalla città. Questa classica gita al mare per i “cittadini ” che utilizzavano “a lapa” costituiva un vero e proprio “trasloco” con trasferimento !……avveniva quasi sempre di primo mattino attraverso un paio di “viaggi” ….poichè, inizialmente, si dava la precedenza al trasferimento della numerosa famiglia con picciriddi e “nannò” che si presentavano in maniera “urdinaria” (cioè : abbigliamento altamente…riclicato ! “ : la nonna molto robusta ed in carne con prendisole “ciuriato”, confezionato con stoffe …trovate ed “assemblate”, cappello di paglia a falde molto larghe -stile mietitori- già sudatissima prima di salire sul …”mezzo”; u “nannò” con canottiera bianca, pantaloncini , calzini corti bianchi e “sannuli francescani”…. portava un cappello di paglia uguale a quello della consorte ). I nonni badavano ai bambini perché non facessero “battaria” durante il….”trasporto” ed una volta giunti in spiaggia venivano “posteggiati”, all’ombra di uno dei due ombrelloni, in due sedie a sdraio dalle quali non si alzavano, quasi, mai . Mi preme far rilevare che all’altro ombrellone veniva “applicata” una stoffa molto rigida e non trasparente, che cingeva tutta la circonferenza con un’apertura centrale attraverso la quale si poteva entrare ed uscire staccando un lembo su cui era stato applicato un bottone automatico a pressione per la temporanea chiusura. In questo “reparto” ci si poteva ….”cambiar d’abito” ( u custumi ) ed era lì che all’arrivo del secondo viaggio della “lapa” venivano depositati : teglie di pasta al forno, “muluna”, “u Pani “, il “barilotto da 15 litri di vino bianco carta”, “a sasizza”, “costate”, “sgombri accattati o passari”, “a beddra caponatina”, ”nzalata ri mussu, uova dure, pomodoro, olive nere e accia”, “i banani pi picciriddi”, “a suppiera cu ll’uova e a buttigghia di Marsala”(servivano a nisciuta rù bagnu pi picciriddi e…..granni), i dolci di riposto. Una volta “arredato lo spazio” ci si preparava per il bagno….a mare. E’ utile precisare che il costume non era quasi mai di proprietà, perché i bambini utilizzavamo “i motandini” e i grandi lo affittavano sul posto nella vicina rotonda. La “signora” (anziana) che gestiva la “rotonda” , noleggiava i costumi ad ore; questi costumi erano di lana e chi arrivava per primo poteva scegliere taglia e colore…..chi veniva dopo, doveva accontentarsi , “capitava” , infatti, che un Signore con taglia 48, trovasse un costume di taglia 58 o viceversa e la “Signora” con “ maestria “ provvedeva con lacci e laccetti ad adattarlo al corpo ….esclamando : “…ma u sapi chi cci stà bellu……pari su misura …..comu su sienti ? “ e quasi tutti per l’urgenza del bagno, pagavano e ….correvano a tuffarsi in mare. La cosa …”bella” era a…. nisciuta dal mare : dato che i costumi erano di lana, una volta bagnati cominciavano a penzolare da tutte le parti e sia gli uomini che le donne …..facevano un “pocu di malafiura” per i….”carichi pendenti”, in quell’aspetto indecente. Da qui la corsa verso l’ombrellone per cambiare l’abbigliamento , a volte veramente sconcio…specie per le persone anziane ed indossare prendisoli , pantaloncini e canottiere. Si consegnavano subito i costumi (per l’orario) e si correva a mangiare l’uovo duro, poi, seguito dal “bicchierino” di marsala all’uovo. Da qui cominciavano i passatempi ….le donne a “chiaccherare” , gli uomini a giocare a carte , i ragazzi a giocare con i “cerchietti” ed i tamburelli, i bambini a costruire castelli di sabbia in riva al mare. Ma negli ultimi decenni del secolo scorso ci fu un radicale cambiamento , una sorta di moda……tutti dovevano avere “ U vellinu” !.... diventò il sogno di molti , una mèta da raggiungere. In pratica chi abitava in città, in spazi , a volte, angusti….aspirava a costruirsi un proprio “villino” per sentirsi realizzato. Si procedeva all’acquisto di un piccolo “spezzone” di terreno e si realizzava, con l’ottimismo ed “il coraggio” di muratori …….“creativi” (?), una costruzione - quasi sempre, regolarmente, abusiva- in cui le rifiniture esterne venivano lasciate incomplete. Molte volte si cominciava con una grande stanza ed un bagno, poi nel tempo si allargava la costruzione con altro numero di ambienti. L’arredamento era la “caratteristica” della casa, poiché si riciclava tutta la roba vecchia di casa : letti con tavole e trispiti, divani e poltrone della Zia morta da 10 anni, bomboniere e piatti “misi ri latu “, batterie da cucina del “primo alluminio anteguerra”, inutili regali di matrimonio “riesumati”. Oggi questa “moda” è superata….perchè in molti, dopo anni di sacrifici per costruirlo (u “vellinu”), vedono i propri figli ribellarsi di fronte alla possibilità di trascorrere la propria vacanza in solitudine, preferendo a quel punto recarsi con il proprio motorino in spiagge scelte di volta in volta, insieme ai propri amici o aggregarsi per soggiornare in villaggi turistici .E mentre negli anni 50’ i termini vacanze o villeggiatura erano termini sconosciuti , quando i ragazzi s’intrattenevano per ore a guardare le ragazze nella speranza che prima o poi “sbocciasse” qualche amore…..oggi …..altro che “lapa” e “vellinu”, oggi i giovani in….. coppie (da…amici ! ) o in comitiva vanno in vacanza a fare il…… giro del mondo. ……Avemu a viriri unni avemu arrivari !


Talè!
anonimo popolare - di origine palermitana
(ma tanto attuale….!)
A tiempu rì briganti,
nta pignata ‘un c’era nienti
A tiempu rì surdati,
c’era Pasta ch’ì Patati!
A tiempu di democrazia
C’è cu mancia e cu talia !
E uora ?
Sintissi ccà : chi cc’è st’airnata?
Talè !...
si futtieru puru a pignata !!!


0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page