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sabato 5 maggio 2012

Marsala c'è : il Quotidiano di Marsala- Rubrica "M'Assettu fora a lu lustru di la luna !


San Filippo  si festeggia il 26 Maggio
l'articolo  scritto da Franco Gambino x il Quotidiano Marsala c'è-
San Filippu:“ogni Santu avi i sò divoti!“
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Venerdì 04 Maggio 2012 08:41
Il mese di Maggio, dai più, definito il mese della Madonna, è anche il mese di un Santo molto noto, in medio oriente e soprattutto nella Sicilia Orientale . Parlo di San Filippo e ne parlo non solo perché interessato ( mia moglie Filippa….) ma per l’opportunità di aver appreso l’interessante storia della vita del Santo, durante le “nostre” peregrinazioni nei paesini della Sicilia, dove il Santo ha svolto la sua opera di evangelizzazione, convertendo le genti, predicando, e operando miracoli. I paesini più noti dove il Santo si è fermato, partendo da Capo Peloro (Me) sono infatti, Valle Longo, Limina, Roccafiorita, Mongiuffi Melia, Graniti, Calatabiano, Castiglione, Randazzo, Adrano, Agira. Ho avuto modo di raccogliere le notizie e i cunti relativi al...
“viaggio” di San Filippo, segnato da eventi portentosi, di cui è rimasta memoria, nella gente delle località su accennate. Credo che la nostra, sia un’epoca, in cui la parola “miracolo” occupi sempre meno spazio nel discorso delle “omelie”. Ciò mi è stato fatto notare da Padre Mariano, francescano, che come esempio notava che negli atti del Concilio il termine miracolo compare solo due volte. In pratica viviamo in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia scientifica e attraverso ciò , il “miracolo” non resterebbe ancorato all’Amore sovrannaturale, che libererebbe l’uomo dal peccato, ma ad una semplice “irruzione” di Dio, con il solo risultato della sorpresa ed ammirazione. La “cittadina” di Calatabiano è devotissima a San Filippo ….e qui che si festeggia, con la famosa “calata di San Filippo” il terzo sabato di Maggio, il famoso miracolo…..che ormai è diventato una leggenda : “ In cima al monte del Castello di Calatabiano San Filippo sarebbe stato sfidato da Satana a provare la potenza di Dio; il demonio lo legò con pesanti catene, ma Lui riuscì a liberarsene e legò, a sua volta, Satana con semplici fili della sua barba inseguendolo fino all’inferno, da dove uscì ricoperto di fuliggine (da qui il motivo per cui il volto del Santo e raffigurato di colore nero). Ma torniamo alla festa…… Nel pomeriggio (del 3° sabato di Maggio…come dicevo) dalla Chiesa del Castello sul monte che circonda Calatabiano si snoda un Corteo Storico Medievale , costituito da uomini, e donne in costume che raffigurano dame, conti e cavalieri a cavallo, che percorre la strada sterrata che discende fino alla Chiesa Madre del Paese. Non appena il corteo arriva e si sistema nel sagrato della Chiesa, Don Mariano, dà il segnale (verso il monte…! ) per la partenza della “Calata di San Filippo”. Da lì, una cinquantina di devoti percorrono di corsa la strada sterrata e piena di sassi, portando a spalla il fercolo con la statua del Santo regalando emozioni da brivido agli spettatori . Tale velocità quasi “indiavolata” simboleggia la rapidità di San Filippo nello scacciare il demonio dal male. I nastrini colorati (rossi, verde e gialli) che i fedeli ed i devoti indossano durante la Festa rappresentano i peli della barba con cui –come dicevo- il religioso legò Satana. E’ utile dire che nei giorni della manifestazione in paese si svolgono manifestazioni enogastronomiche tra cui i famosi maccheroni con sugo d’agnello o di coniglio innaffiati da nerello mascalese…..locale. E’ utile precisare che nel 1484 la famiglia dei Cruyllas –Nobili di origine catanese- fece ricostruire la Chiesa in cima al monte che custodisce la statua di San Filippo.

In un altro paesino vicino , Limina, gli abitanti si rivolgono con fervore a San Filippo, soprattutto quando avvertono qualche pericolo o, per riconoscenza e gratitudine, per aver dato loro un aiuto alla propria esistenza. (….ci è facile immaginare le richieste che il Santo ha ricevuto in questo periodo difficilie….! ) Ricordo che un mio Amico medico, abitante di Limina, conosciuto per la mia attività bancaria, ebbe a raccontarmi un avvenimento di cui fu protagonista un suo collega (ancora oggi in attività) e come il Santo fosse intervenuto per proteggerlo durante un brutto incidente……ricordo che iniziava il suo racconto dicendomi : “Ogni Santu javi li so ddioti” (ogni Santo ha i suoi devoti)…. Il Medico (“incidentato”) si era comprata una “500” e la madre gli fece applicare -regalandogliela- un’immagine di “San Filippo–Proteggimi-“ calamitata sul cruscotto. Mentre, costui, si recava da Limina a Santa Teresa Riva (Messina) non si accorse che da destra giungeva a velocità sostenuta un bus . L’urto violentissimo ridusse la sua 500’ ad un pietoso rottame. L’autista scese dall’autobus con le mani tra i capelli, pallido e tremante. Si rianimò quando vide uscire dalle lamiere contorte il medico senza un graffio, con qualche ammaccatura ed una lieve contusione. Ciò che sbalordì tutti i presenti fu il fatto che durante la palpazione degli arti, per la verifica di “ammaccature varie”, il medico si accorse che l’immagine calamitata dal cruscotto si trovava inspiegabilmente, “come incollata” sul gluteo nella parte in cui era andato a sbattere contro il bus. “Miracolo” cominciarono a gridare i presenti !…”.certamente un vero miracolo ! “ rispose il medico :…. “ con quale altro termine potrei indicare quello che mi è accaduto !”. Da allora per riconoscenza al Santo che gli ha salvato la vita ….da ovunque, Lui, si trovi ritorna a Limina per testimoniargli la devozione e la riconoscenza che ha per questo grande Santo !
e, come dicono i devoti….” cun ci criri , lu vulissi pruvari….. a San Fulippu s’à raccumannari ! “
Permettemi allora, dalle colonne di questo prestigioso Quotidiano, di fare gli Auguri a tutti i…”Filippo / a” che il giorno 26 di maggio, festeggiano il proprio onomastico ….e programmare in tempo, una splendida gita a Calatabiano per trascorrere una meravigliosa giornata tra fede e…”interessante” gastronomia !


San Fulippu …..San Fulippu !
Canto che viene eseguito come invocazione a Calatabiano
I devoti lo eseguono anche durante “la calata” -
Epoca primi 800’- Riferimento Don Mariano (testo)
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San Fulippu, San Fulippu, corpu santu binidittu,
la me casa eni muntuata, nun ci po lu malidittu,
pi la strata e pi la via, c’eni lu mantu di Maria.
siti chinu di santità, siti chinu di carità,
aiutatimi e prutiggitimi na tutti i necessità.
siti Santu priziusu, siti Santu miraculusu,
sta iurnata nun havi a passari ca m’haviti a cunsulari. iu mu curcu ni stu liettu cu Gesù supra lu piettu,
iu duormu, iddu vigghia, se c’eni cosa m’arrisbigghia.
iu mi curcu pi durmiri, e, cusà, puozzu muriri,
se nun c’eni lu cunfussuri, pirdunatimi Signuri.
“S.Fulippuzzu, liberatici da fami, pesti, guerra
e tirrimuoti. Libera nos Domini”. !
                                                 
           La "Calata": la strada dal Monte al Paese !

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