Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

venerdì 25 maggio 2012

Marsala c'è - Il Quotidiano di Marsala - venerd' 25 Maggio 2012-Rubrica : "m'assettu fora a lu lustru di la luna" (di Franco Gambino)

...ora li mè canzuni li cantai............... :
                         Vanni Bajata cantassi li soi !

Il Canto Popolare nell’arte ha sempre interessato numerosi uomini di cultura che, anticamente, girovagavano di paese in paese, per raccogliere melodie popolari ed altro e che, ritenevano di apprezzare e considerare inscindibile la musica dai testi . Tutto ciò, per loro stessa ammissione, costituiva la storia culturale di un paese, quasi a tracciare un suo testamento ideale, consapevoli che quella era una missione di guida alla stessa musica… dotta . Tra i principali “raccoglitori” di canti popolari...
cito : *Lionardo Vigo (1799-1879), che nel 1857 pubblicò la Raccolta Amplissima di canti popolari siciliani- * Giuseppe Pitrè (1841-1916), che tra 1871 e il 1913 pubblicò la Biblioteca delle tradizioni popolari, in 25 volumi, due dei quali dedicati ai canti popolari (Canti Popolari Siciliani, voll. I e II) - * Salvatore Salomone-Marino che pubblicò nel 1867 un volume intitolato Canti popolari siciliani in aggiunta a quelli del Vigo, contenente 749 canti.-*Francesco Paolo Frontini con il suo Eco della Sicilia. I suddetti studiosi si occuparono prevalentemente dell’aspetto letterario dei canti popolari. Solo agli inizi del secolo scorso, i canti furono oggetto d’attenzione, anche dal punto di vista musicale, grazie all’opera del Maestro Alberto Favara (1883-1923), che trascrisse più di mille canti popolari e che furono raccolti successivamente nel CORPUS di MUSICHE POPOLARI SICILIANE poi pubblicato nel 1957 a cura di Ottavio Tiby. Per capire l’importanza che riveste il canto popolare nostrano basta soffermarsi sulle parole scritte da un letterato tedesco, Johann Gottfried Herder, che occupandosi anche di canti popolari disse che: “….i canti popolari sono gli archivi della memoria del popolo, il tesoro della sua scienza, della sua religione, della vita dei suoi padri, dei ’ fasti della sua storia “;… Queste parole sembrano sintetizzare bene l’importanza che la musica popolare riveste nella storia e nell’ambito delle tradizioni popolari . Infatti i canti popolari si manifestano in diverse forme e contenuti …..come, canti d’amore, di lavoro, di sdegno, di gelosia, di giuochi fanciulleschi, di carcerati, di storia etc.. L’insieme di questi canti può mettere in rilievo gli stati d’animo, gli usi, i costumi, le tradizioni, le gioie, le sofferenze di un popolo nelle sue diverse manifestazioni. Del resto le stesse origini del canto popolare mettono in luce questo modo di comunicare i propri sentimenti e stati d’animo dei poeti-cantatori popolari. Infatti i canti, per lo più, traggono origine da poeti popolari del luogo e nella maggior parte dei casi rimangono anonimi. Così la canzone diventa popolare, nel senso che viene memorizzata dalla gente comune che fa propri quei versi e li canta ad altri che, a loro volta, li canteranno ad altri ancora e così via, in un passaparola, fino ad arrivare alle orecchie di tutti. Spesso riscontriamo che uno stesso canto lo ritroviamo in diversi paesi o addirittura in diverse regioni, con leggère variazioni dal momento che ognuno lo ha adattato, lo adatta o lo adatterà, cambiando qualche verso, a volte, fino a mutarne totalmente il senso (come ad esempio in : Palummedda Bianca, Abballati, o Cicirinnella, o ancora Sciù, sciù sciù etc. ) Per intenderci meglio…..sicuramente anche il commercio e le comunicazioni hanno contribuito alla diffusione dei canti popolari, così come i pellegrinaggi, le guerre, le feste religiose, il vagare dei poeti popolari. Tutto ciò ha fatto sì che diversi canti, come dicevamo, varcassero i confini della nostra regione per trovarli adattati in altri territori secondo le esigenze degli stessi. Così…. Il canto “rinninedda ca vai ppi mari” siciliana, la ritroviamo come “rinnina chi vai lu maru maru” in Calabria, oppure in “O rondinela, che vien dal mare ” in veneto. Questo lungo prologo vuol far da monito a coloro i quali intraprendono, con una certa leggerezza, la costituzione di “gruppi folkloristici”, proponendo versioni di antichi canti senza conoscerne la storia , l’epoca , la cadenza, la modulazione ….per fare un esempio “popolare” : …. la versione del Canto “Vitti una Crozza” è diventato un canto di….“fiera” o un motivetto per “i trenini delle contradanze”…..quando,invece, è un canto tristissimo che in altre versioni ritroviamo nel Corpus del Favara (175-176-177-178) come “Razioni d’a Crozza dei morti “. Altro discorso è l’intervento del Coro nei canti popolari…..in pratica lo sviluppo del canto polifonico in Sicilia è pressochè inesistente ed in qualche caso assolutamente rudimentale. Credo di poter affermare che dove si riscontrano esecuzioni di questo genere si tratta di forme importate recentemente da “scopiazzature” da gruppi folk nordici, artificialmente create da Canterini Siciliani o da “scherzi musicali” di appassionati di musica Country o d’oltralpe. L’autentica forma del Canto Popolare Siciliano di antico stampo è “univoca” e appare più vicina al sentimento del popolo nei limiti di grande semplicità……con rispetto parlando!



CARRITTERA
Canto di carrettiere
Origine Marsala - Corpus A.Favara
n. 88 - pag. 53

Ammatula t’allisci e fai cannola
A lu Santu ch’è di marmura e nun suda
Vurria fari un palazzu supra un munti
Firriateddu di petri domanti
Poi fari dui finestri facci frunti
Pi quanti cci affacci Tu bedda galanti
Viviri cci vurria nni sti tò junti,
na sta funtana chi teni davanti
sai chi ti dicu, tiramu li cunti :
Tu abbatti arrè e iu davanti

 

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