Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

giovedì 18 ottobre 2012

.....dal Quotidiano "Marsala c'è"-


Rubrica : "....m'assettu fora a lu lustru di la luna ...."
                                                                  di  Franco Gambino

...Bellu, u vuoi sapiri ? ...Cu tia parru !

Venerdì 19 Ottobre 2012

Bellu, u vuoi sapiri ? : Vi sono due metodi per cancellare l’identità di un popolo: il primo, quello di distruggere la sua memoria storica……. il secondo, quello di sradicarlo dalla propria terra per “confonderlo” con altri popoli !! …….ed ancora, riportando quanto diceva il M°F.P.Frontini : “Centinaia di canti popolari vanno scolorendo ! Il tempo cancella le voci dei vecchi contadini, carrettieri o degli innamorati, come un affresco del quale, tra poco, non si distingueranno neppure i ‘tratti’ “. Grazie agli archivi musicali privati costruiti generosamente da pazienti ricercatori che hanno percorso la Sicilia, con penna e matita o con un registratore in mano, che è stato più agevole annotare la memoria. Ecco, l´esercizio della memoria è alquanto difficile oggi, tra i...giovani della nostra Regione, che, spesso, sembrano…. temerlo. Eppure questa nostra Sicilia “dolcissima e infelice (*G.A.Ruggieri)”, ha avuto in dono una tradizione musicale (“difficile di trovarne di così ampia nelle altre arti”) costruita dal popolo, di voce in voce, di secolo in secolo di decennio in decennio. “Tra un po’ di tempo sparirà tutto” mugugnava spesso il mio M° Carmelo Giacchino : le sue trascrizioni, il suo archivio può essere considerato tra i più importanti, frutto di un´accuratissima ricerca condivisa con Giovannino Varvaro tra gli anni 30’ e gli anni 70’ . Lavoro prezioso, quello di quest’ultimo in molte zone della Sicilia –dove aveva occasione di recarsi per il “salvataggio” di preziosissme opere d’arte grazie al suo restauro pittorico- Tale ricerca, contiene un repertorio vario fatto di Canti d’Amore, di Lavoro, di Serenate, di Canti umoristici-allegri …….. Questo lavoro , adesso, andrebbe assolutamente ripreso, divulgato e salvato. Solo l’Enal negli anni 40, attraverso l’istituzione di numerosi “dopolavoro”, ha sostenuto l’opera culturale per la salvaguardia delle”Tradizioni Popolari”, attraverso la creazione di Gruppi, guidati e diretti da figure di prestigio della cultura popolare, che potevano rappresentare e valorizzare il patrimonio culturale della propria Città o Regione. Il primo in assoluto fu il Coro della Conca d’Oro –Palermo-(1934) costituito come dicevo dal M° Carmelo Giacchino, seguìto, negli anni 40 dai Canterini Etnei del M° Salvatore Riela, dal “Coro delle Egadi di Trapani del M° Settimo Burgarella, dai Canterini Peloritani di Messina, dal Coro Val D’Anapo di Siracusa e, più tardi dal Gruppo Val D’Akragas di Agrigento. Oggi, mentre si spendono centinaia di migliaia di euro per alcuni eventi, nessuna istituzione s´impegna a recuperare e rendere fruibile al pubblico il patrimonio inestimabile della “propria memoria”, la quale, senza un progetto organico di salvaguardia rischia di andare perduta Che ne pensano di questo piccolo problema i candidati alle elezioni regionali o il ns. Sindaco ? Perché in molte altre regioni esistono leggi regionali che sostengono la musica ed il canto popolare attraverso la creazione di “strutture organiche” (serie ! ) che si dedicano alla ricerca , alla valorizzazione, alla divulgazione del nostro prezioso materiale etnoantropologico ? Immaginate il canto appassionato di un fabbro-nella rievocazione del Favara-….esso rivela “l’appillatina” (tipico tempo distintivo della battuta..) che oltre all’utilità pratica del lavoro associava quella del Canto, dando a questo una grande distinzione in cui traspariva l’orgoglio atavico degli antichi artigiani del “bronzo” che con fierezza forgiavano e battevano le armi dei cavalieri…. per la guerra. Ed era l’incudine, che dava i ritmi del lavoro (a tre ! ) con le battute delle “mazze” dispari, che hanno dato, poi, vita al “giambo” come nei modi musicali greci…….particolare, questo, che ha interessato e interessa molto i musicisti !. Quest’esempio, a cui oggi la “frenetica vita” dà poca importanza, è piccola cosa, ma, in ogni caso dà l’esatta dimensione del pericolo incombente…..quello che questo patrimonio vada perduto ! …..Ho avuto modo di dire, domenica scorsa (dopo un mio piccolo concerto di Canti Popolari con mia Moglie al Museo delle Orestiadi di Gibellina, in una breve intervista con un “personaggio” del giornalismo …..) : “ ignorare la bellezza di questi Antichi Canti non è assolutamente possibile poiché per me è come “bombardare” un Museo !..... un documento musicale fà meno impressione se rischia di andare distrutto (cancellato) dalla memoria -anche se molto importante- tanto non lo si conosce ! Una grande opera Pittorica di un illustre Artista non è forse paragonabile al bellissimo canto "A la Riniddota” o a “Canto a Timuni” ?……. bisognerebbe cominciare a capirlo !”. Se tutti sapessero il valore di questo Patrimonio griderebbero allo scandalo……..ed aggiungo:… quanto importante è questa sorgente di studi , destinata all’ispirazione per la composizione di altra musica…..a chi rivolgersi per ispirarsi se non ai propri Padri ? Bellu, u vuoi sapiri ?....cu tia parru ! : Vi sono due metodi per cancellare l’identità di un popolo: il primo, quello di distruggere la sua memoria storica……. il secondo, quello di sradicarlo dalla propria terra per “confonderlo” con altri popoli !! …….Ho voluto ripetere questo concetto perché, chi di “dovere”, possa avere….. un’altra occasione per….meditare.!
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