Bettu “Ammareddu” truvàu u curaddu. E fici arricchiri… a chistu e a chiddu” di Franco Gambino |
VENERDI' 06 Settembre 2013 |
......mentre la d.ssa Li Vigni commentava i capolavori, particolarmente apprezzati della sua raccolta...... mentre la stessa si soffermava ad illustrare la “meraviglia” del Crocifisso attribuito a fra' Matteo Bavera custodito presso il Museo Pepoli (Tp) di cui Lei è direttrice…...le sue parole rimbalzavano su un’attenta platea numerosa : "Un Cristo agonizzante, con il capo appena reclinato sulla spalla, lo sguardo sofferente rivolto al cielo…..con una resa analitica delle costole, della muscolatura in... tensione, delle mani e dei piedi callosi"….. e successe che…….una ragazza dagli occhi malinconici…..mia vicina di “ poltrona”…. mi svelò questo suo disappunto e tanta disperazione per la chiusura di una struttura che fino ad allora era stata il vanto di una città : la “Scuola del Corallo” della città di Trapani e che in assoluta contrapposizione con le meraviglie delle opere illustrate, pareva……costituire una beffa e l’inganno alla cultura ! Mi disse che si era laureata “ all’ Academy Art Florence di Palazzo Spinelli (Firenze) “ con numerosi “master”, anche, sulle tecniche d’arte del restauro e che, fino ad oggi aveva dedicato con tanto entusiasmo la sua attività didattica, di docente, volta a valorizzare un’ autentica nobile arte - tra creatività, design e tecnica realizzativa- a quest’oro rosso –il Corallo- che il mondo c’invidia……Ma d’un tratto i suoi occhi s’illuminarono sulla mia curiosità ai suoi commenti tra storia e mitologia su questa “gemma” …..ed aggiungeva , la bella Irene Parrinello di Marsala : “…. secondo la mitologia i coralli si formarono quando il sangue che sgorgava dalla testa recisa della Medusa venne a contatto con l'aria e si solidificò. La loro forma ha suggerito il simbolismo dell'albero, inteso come origine e asse del mondo e unione dei tre generi della natura….l'animale, il minerale e il vegetale, e della vita, simboleggiata dal rosso sangue. Ma, inoltre, tra le “credenze popolari siciliane”,....... sapeva preservare i neonati dai pericoli del fulmine e dalla morte improvvisa ; da qui il riferimento ai suoi rametti posti a forma di croce che ne facevano una barriera contro i demoni e gli influssi malefici ( u maluocchiu ! ). Anche per questo lo si donava ai Battesimi…. ed il corallo era soprattutto simbolo della bellezza e perfezione del Creato e per questo divenne la materia prima, insieme con l'oro, per preziosi, meravigliosi oggetti di culto, per arredi sacri e profani.”……Peccato Le dissi, credo proprio che la chiusura di quest’importante Istituto di Trapani –Scuola del Design del Corallo sia uno “scempio” ed una “distruzione” di quei valori culturali sino ad oggi vanto per il rispetto di una tradizione antichissima in quell’artigianato povero e di lusso di questo nobilissimo materiale. E, mentre Irene descriveva i suoi “preziosi” commenti…….mi venne in mente una bella storia, nella tradizione del corallo – arricchita da una splendida poesia di “Vincenzo Licata” (che riporto in aggiunta al mio pezzo…) …..Ecco l'antica poetica leggenda sulla scoperta del corallo….. sintiti, sintiti… : “.Alberto Ammareddu ,pescatore, amava Tina, una bella ragazza,che gli aveva donato una medaglia in segno di Amore, con la benedizione di ‘scamparsi’ da tutti i pericoli che poteva avere quando usciva in mare. Alberto teneva la medaglia sempre con sè e un giorno manovrando con la sua barca, gli cadde in mare. Preso dal panico non ci pensò due volte a tuffarsi per recuperare la medaglia che, però, non fu più ritrovata ma notò e colse, invece, dei rami rossi come piante consistenti …..aveva scoperto il corallo ! “- Questa è una poetica leggenda che si tramanda da una generazione all'altra ma che in realtà ha un pizzico di verità. Nel mese di marzo del 1875 tre pescatori : Alberto Maniscalco detto Ammareddu, Alberto “Occhidilampa” e Giuseppe “Muschidda” si trovavano a pescare a circa 8 miglia da Capo San Marco e rimasero impigliati con le reti ; scandagliando il fondale per verificare la causa per cui si erano impigliati si trovarono di fronte a uno scoglio del tutto rivestito di corallo. Furono,poi, trovati diversi banchi di corallo da cui ne furono estratti decine di quintali . Nel 1880 fu scoperto un terzo banco che per la sua estensione veniva chiamato “l’isuluni” con una profondità da 150 a 190 metri. Da questo “isolotto” in un paio di anni si sono estratti 7.120 tonnellate di corallo.La pesca del corallo fu fatta da barche di Sciacca e di Trapani e distribuì ricchezza a molte famiglie,basti pensare che per… l'isuluni… ci lavoravano 970 barche con quasi 10.000 pescatori .Il corallo, da Sciacca a tutto il litorale Trapanese, ha una principale caratteristica che lo rende unico, raro e riconoscibile : il colore rosa salmone, con gradazioni sino al colore arancio !.......e mentre gli occhi della bella Irene si perdevano nel vuoto tra pensieri ….e preoccupazioni, finita la dotta illustrazione-video della bravissima Valera Li Vigni, sul palco si “insediava” con il suo immancabile “Paladino Marsala” un “funzionario provinciale”, con una serie di bottiglie di buon Marsala, che tra una battuta e l’altra, dava ….”comunicazione” d’aver firmato, purtroppo, proprio lui, la….. chiusura dell’Istituto del Design del corallo” di Trapani….: così, a settembre gli stipendi dei lavoratori delle province e delle partecipate, potrebbero essere a rischio e con essi molti dei servizi erogati da questi enti, a partire da quelli scolastici. …”Licei linguistici provinciali, licei musicali, scuole per ottici e corallai…non riprenderebbero le attività, lasciando a casa il personale ed anche migliaia di studenti che andrrbbero a disperdersi tra i meandri “dell’ozio” e… del dolce far nulla !…….e u populu s’addumanna : ….“ ma picchì ? “- ….bella domanda vero ! Bertu Ammareddu di Vincenzo Licata n.1906 / m.1996 (con un grazie al nipote Dr.Nino Randazzo Presisente del premio Poesia in vernacolo alla memoria del Nonno ) Vosi assummari pi pigghiari ciatu, cu ddu tisoru di lu nostru mari. E a bordu chi l'avianu p'anniatu, quann'è chi si lu vittiru affacciari gridaru tutti:"Si misi a cavaddu! Bertu Ammareddu truvau lu curaddu! Ci fu na festa in tutta la marina, e la notizia si spargiu luntana. S'armau la nova varca curallina, la Trapanisa e la Napulitana; Turri di Grecu fici la Regina, chi si jinchiu la varca sana-sana; ma la midagghia di la bedda Tina Ristau 'n-funnu a la Sicca Sciacchitana. _________________________________________________________________________________ |