Associazione Culturale "PRO BIRGI"

Associazione Culturale "PRO BIRGI" per la Valorizzazione e lo Sviluppo di BIRGI e della Sua Riserva Naturale * ___________________________________ BIRGI e lo STAGNONE ! : .....unni l'aceddi ci vannu a cantari e unni li pisci ci fannu l'Amuri ! ________________________________ Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

martedì 14 giugno 2011

ricevuta in  data 14 Giugno 2011  da :
ASSOCIAZIONE TUTELA AMBIENTE E TERRITORIO

Metus maioris malitatis(Timore di un danno Maggiore)
La nostra gente in questo momento si sta chiedendo perché deve pagare le tasse, non vi è famiglia ove non vi sia una triste storia di un familiare colpito da malattia, con il grave disagio  della disoccupazione e nel nostro caso non per la  crisi mondiale, ma per uno sviluppo mai avvenuto, perché limitato o impedito dalla presenza di strutture industriali che hanno risolto nulla o poco.
Certo le leggi ci sono, ma non sono servite a nulla, così tutti dicono,  li applicano solo ai cittadini deboli.
Nessuno controlla, nessuno fa rispettare le regole, però se passo con il rosso mi fanno la multa e se non la pago mi applicano more ed interessi, mentre chi inquina e fa disastri vive tranquillo magari in un paradiso naturale se non fiscale.
Ovunque  si parla e si strutturano studi ed interventi  per l’energia da fonti alternative, da noi, vecchia colonia dello sfruttamento industriale, ma forse dire industriale non è proprio adatto, si continua a fermare ogni forma di sviluppo ed a degradare l’ambiente con le conseguenze  sulla salute di tutti.
Danni  incalcolabili, dissesto ambientale degrado fisico del territorio, dissesto sociale.
E’ evidente, o vi sono occulte condivisioni o si tollera troppo, ma non è il momento delle accuse o della ricerca dei responsabili, si tratta di cambiare radicalmente direzione e di finirla con la storia delle centraline di controlli che non risolvono nulla almeno dalle ns parti, perché  è tutto sotto i nostri occhi, viviamo i danni alle  salute e quindi occorre intervenire subito.
E poi chi dovrebbe far rispettare le regole?  L’Arpa, la Provincia, o chi?
Occorre concertare le soluzioni con chi può assumere la responsabilità delle soluzioni di diversa tendenza  ma condivisi.
Ad oggi non è certo quale sarà il futuro di tutta la zona della Valle del Mela, tuttavia sono ancora possibili soluzioni garantite ?
Lo spazio del confronto non può certamente essere improntato sugli aspetti emozionali, la new economy deve essere indirizzata verso la green economy, ma certamente necessita una grande responsabile cooperazione affinchè  si verifichi anche un riscontro  occupazionale.
La cooperazione per innescare  utili vantaggi per tutto il sistema sociale, e un armonico e ordinato sviluppo, per la evoluzione dell’economia locale.
Il territorio è qualcosa di più che la terra. Il territorio è il prodotto della storia (del lavoro e della cultura degli uomini) e della natura.
Le regole devono  essere eque. Ma esse non sono né oggettive né neutrali. Nella situazione presente (ma in qualche misura in tutte le situazioni) esse premiano alcuni interessi, ne penalizzano altri. È essenziale che sia chiaro a tutti (che sia trasparente) chi dalle regole della pianificazione urbanistica è premiato e chi è meno, ma lo sviluppo è utile ed è di tutti.
Il paesaggio, il patrimonio culturale, le risorse del territorio sono beni che appartengono all’intera comunità, e come tali dovranno essere  tutelati anche in relazione agli interessi possibilmente di tutti.
La Valle del Mela oggi e diventato un distretto degradato con gravi patologie  per i suoi abitanti, e dovrà essere governata in ragione delle esigenze, degli interessi, delle aspettative e delle speranze della società che ci vive  e ci  vuole vivere: per abitarvi, per lavorare, per incontrarsi, e per trovare il necessario equilibrio tra le esigenze della vita personale e privata e la esigenze della vita collettiva e pubblica. La Valle del Mela  deve essere governata garantendo:
·        un sistema di regole di uso del territorio atti a garantire  la massima diffusione dei diritti, quali la tutela della salute, la mobilità, la libertà di cultura e di istruzione pubblica, la casa, la sicurezza sociale, la disponibilità di spazi per la ricreazione, lo sport, la via attiva nella natura;
Ad esempio, Serge Latouche filosofo ed economista francese, da molti considerato border line, tiene  a Perugia una lectio magistralis sulla "Decrescita come uscita dalla crisi". Egli ha una visione della tutela dell’ambiente per certi aspetti interessante, ma sulla decrescita non è riuscito ad ottenere i necessari consensi.
La teoria della decrescita, è comunque una forma di pensiero non violento, rivolto nei confronti del pianeta.
Il pubblico, numerosissimo e costretto a stringersi all'inverosimile per ascoltare il professore francese, è stato comunque ripagato con un'ora e mezza di analisi e teoria, a metà tra sogno e realtà, utopia e concretezza.
Secondo il teorico della Decrescita, fanno della società dei consumi una "società totalitaria soft", in cui l'uomo non è più padrone del suo destino perché è sottomesso "all'imperialismo dei mercati", al "dominio della mano invisibile". Una società simile è destinata pertanto a condurci inesorabilmente a quella che gli esperti chiamano "la sesta scomparsa delle specie", un'estinzione di massa come quella che cancellò dal pianeta i dinosauri.
La differenza è che stavolta si viaggia a una velocità impressionante. "Bisogna stare seduti bene per sentire quello che sto per dire - ha avvertito Latouche rivolto al pubblico in sala - ogni giorno si estinguono tra le 50 e le 200 specie".
Ovviamente, si tratta per lo più di batteri, di specie invisibili, ma non solo di queste (ci sono ad esempio anche le api: in Italia ne sono scomparse 23 miliardi in pochissimo tempo).
Campanelli di allarme talmente clamorosi che portano Latouche a dire: "Non siamo più minacciati dalla catastrofe, siamo già nella catastrofe". 
L'ultimo rapporto dell'Ipcc  (Intergovernmental Panel on Climate Change) afferma infatti che anche se smettessimo da oggi di bruciare anche una sola goccia di petrolio non potremmo comunque evitare l'innalzamento di due gradi della temperatura globale entro la fine del secolo.
Conseguenze? "Centinaia di milioni di emigrati dell'ambiente, la metà del Bangladesh sott'acqua, ma anche una buona parte dell'Italia". E questo, secondo il professore francese, è "lo scenario migliore", perché i due gradi potrebbero diventare sei e allora possiamo "dire addio alla specie umana".
E qui arriviamo alla parte centrale della lectio del professor Latouche: creare una alternativa alla società della crescita per uscire dalla crisi, da un possibile scenario di catastrofe
Arriviamo cioè alla Decrescita. Sulla lavagna allestita per la lectio compare allora un cerchio ("un circolo virtuoso") con 8 "r" collocate tutte intorno.
E' il progetto politico di Latouche, "l'utopia concreta della Decrescita".
Le 8 "r" rappresentano 8 parole d'ordine:
rivalutare (prima di tutto la sobrietà),
riconcettualizzare (la scarsità e l'abbondanza, il pubblico e il privato),
ristrutturare (il sistema produttivo, costruendo cose più utili),
rilocalizzare ("non è possibile che 8.000 camion trasportino ogni giorno acqua San Pellegrino dall'Italia alla Francia e acqua Evian dalla Francia all'Italia"),
ridistribuire ("l'occidente rappresenta il 20% della popolazione mondiale e consuma più dell'86% delle risorse naturali"),
riutilizzare ("per risparmiare risorse naturali e creare posti di lavoro"),
riciclare ("ciò che non è possibile riutilizzare"),
ridurre ("la nostra impronta ecologica, ma anche gli orari di lavoro").
Ma i critici di Latouche sono rigidi per porre in essere ciò che si afferma occorre una proposta ben strutturata diversamente riconvertire corrisponderebbe ad un vero dissesto dei processi economici in atto.
Tuttavia sarebbe necessaria tener presente almeno tre punti fondamentali :
Primo. Ciò che non è ancora possibile a livello globale, può comunque esserlo a livello locale o individuale.
Secondo. Ciò che non è possibile oggi potrebbe esserlo domani.
Terzo. Ciò che non è possibile qua è già possibile altrove, come in America Latina". In conclusione, per Latouche "la Decrescita è una scommessa che non siamo sicuri di vincere. Ma in ogni caso, vale la pena di tentare".
Comunque siamo alla  nuova ecologia, come  scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi, e la New Economy.
Per capire quest'idea, è importante far riferimento al cambiamento radicale avvenuto alla fine degli anni ’90 nel mondo economico, nel passaggio dalla nozione classica di economia a quella di new economy.
L’economia è cambiata di pari passo con le diverse modificazioni sociali, organizzative e produttive. Di conseguenza il cambiamento ha investito anche lo spazio.
Ciò che consideriamo spazio oggi, infatti, è sempre meno nostro, è qualcosa de negoziare continuamente, da conquistare.
Nella new economy sono le idee, i concetti e le immagini, non le cose, le componenti fondamentali del valore.
In ogni realtà vi sono drammatici episodi di disastri ambientali, nella Valle del Mela il disastro è sotto gli occhi di tutti, malattie respiratorie croniche, neoplasie, aplasie midollare etc. si registrano migrazione di cittadini colpiti da malattia  verso ospedali del nord, e molti non ritornano.
Il benzene ad esempio, viene da tempo impiegato come antidetonante nelle benzine, è nota la sua pericolosità per la salute e della facilità con cui contamina le falde freatiche, Il  benzene viene prodotto attraverso il processo di reforming catalitico.
L'inalazione di un tasso molto elevato di benzene può portare al decesso; un'esposizione da cinque a dieci minuti ad un tasso di benzene nell'aria al 2% (ovvero 20000 ppm) è sufficiente a condurre un uomo alla morte.
Dei tassi più bassi possono generare sonnolenza, vertigini, tachicardia, mal di testa, tremori, stato confusionale o perdita di coscienza. La dose letale per ingestione è di circa 50÷500 mg/kg (milligrammo di sostanza ingerita rispetto al peso dell'individuo espresso in chilogrammi).
L'ingestione di cibi o bevande contenenti tassi elevati di benzene possono scatenare vomito, irritazione gastrica, vertigini, sonnolenza, convulsioni, tachicardia, e nei casi più gravi provocare la morte.
Il principale effetto di un'esposizione cronica al benzene è il danneggiamento dei tessuti ossei e la diminuzione delle cellule del midollo osseo, che può causare una diminuzione del tasso di globuli rossi nel sangue e un'anemia aplastica o una leucemia.
Il benzene è stato classificato dall'IARC come agente cancerogeno del gruppo 1.
Un esempio quello del Benzene, ma facciamo una riflessione sul fatto che oggi sia la raffineria che la Centrale termoelettrica si adeguino alle norme per le emissioni, e quello che è stato scaricato prima come lo risolviamo?                                                     
 Milazzo lì 12 Giugno 2011
                                                         
                                                    Il Vice Presidente T.A.T.       

                                                                Crisafulli Arch. Salvatore               

domenica 12 giugno 2011

Ai Sigg. Soci. Associazione "PRO BIRGI"- l e t t e r a -


Gentili Sigg.Soci.......
Posso AssiocurarVii che il mio ruolo e le mie intenzioni "erano" improntate alla salvaguardia, alla valorizzazione allo sviluppo di iniziative turistico-culturali dei luoghi della tradizione di Birgi. Però tutti -dico tutti !- i componenti dell'Associazione e principalmente quelle persone da me ...designate -in quanto a ruoli e settori ben precisi per le loro "prestigiose"attività personali -, non hanno potuto dedicarsi attivamente...lasciandomi da solo ad affrontare problematiche davvero impegnative. Abbiamo (ho) condotto varie battaglie e proposte...tra le quali :
Stagnone
*Navigazione e Ormeggio- Pulizia dalle erbacce e Canne del Litorale-
*RISTRUTTURAZIONE STRADA SUBACQUEA MOZIA BIRGI-
*Stato pericoloso della strada litoranea per le numerose buche-
*Assenza di riferimenti per assistenza e ristoro su tutto il lingomare-
*“Bocciatura” a ragazzi -privati- per iniziative su BarcaTaxi giri e degustazioni nella Laguna- etc. etc.).
-Birgi-
* la Toponomastica di BIRGI.....redatta dal Prof.Nocitra e fatta approvare dal Consiglio Comunale- oltre alla richiesta di unificare in unica denominazione i numeri civici ....C.da BIRGI n..... 91025 Marsala-
*BATTAGLIE PER LA CEMENTIFICAZIONE DI UNA NECROPOLI e di AREE PAESAGGISTICHE-
*Proposta per l'Istituzione di un Mercatino settimanale nell'Area antistante la Cantina - ;
*Richiesta locali Bonifica via S.Teodoro per un Museo della civiltà Contadina e degustazioni prodotti tipici locali –
* Istituzione Manifestazione "Quì nasce il Marsala...! " con Festa della Vendemmia e Rassegna con degustazione del Marsala doc-
*Ripristino di un progetto già finanziato -e terreni acquistati- negli anni 80' per la Costruzione di Un BORGO a BIRGI con campi sportivi in località adiacenti alla SCuola Elementare in Via S.Teodoro- *Istituzione in locali della Casa Cantoniera ,da ristrutturare, di un Centro Sociale per aggregazione sociale e Mostre –
*Valorizzazione della Spiaggia e Litorale di S.Teodoro in parte transennato da privati -anche- con esplicito divieto all'attraversamento pedonalemarino per giungere sull'Isola lunga;
*Festival internazionale della Fisarmonica-
* Festival Regionale di Strumenti musicali della Tradizione Popolare-
* Festival del Folklore-) etc. etc. etc-
Naturalmente se c'è chi vuol collaborare riprendendo le "battaglie" (si ho detto bene battaglie !) che ho condotto con il Sig. Sindaco e altre Amministrazioni Pubbliche....sarei felicissimo e come ! Sempre però che una volta intrapresa qualche "bella iniziativa" non si lasci tutto in asso ! Spero siate numerosi in questo Vs impegno.
 Naturalmente (ma lo sapete già ! ) che
l'Associazione non persegue -ASSOLUTAMENTE- fini politici !
Cordiali saluti.
Franco Gambino- Presidente.

venerdì 10 giugno 2011

Hai preso il quotudiano Marsala c'è ?


..io Amo lo Stagnone!
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Scritto da Franco Gambino   
Venerdì 10 Giugno 2011 09:50
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Carissimo Signore…..questo mi pare il luogo dei passi o delle occasioni perdute ! “….così si esprime l’ennesimo turista che si ferma alla “Capannuccia di Birgi” e che, chiedendo dove trovare un pò di ristoro, gli viene risposto : “Se aperto…. a tre km. da qui……! ” . Questa “ scenetta “ che i Pensionati della Capannuccia, ormai esausti, ripetono all’infinito, tutto il giorno, ho voluto riportarla e “denuncaiarla” ai miei ... Cari Lettori ( i politici…..lasciamo perdere ! ) e, dopo aver commentato piacevolmente un Account su Facebook di un giovane mio Amico, Davide, che , grazie alla Sua giovane età crede al Futuro di questi luoghi…..(il sito che invito a visitare è il seguente : “Io Amo lo Stagnone” ) ….è stato in quel momento che mi sono ricordato dunque delle parole di quel Turista, che ancora aggiungeva : “ Qui A Birgi ,ma in tutto il Marsalese, si potrebbe vivere di turismo, tutti i mesi dell’anno, invece di arrancare dietro mezzi e mezzucci –intrisi di catene di tornaconti e raccomandazioni- per tirare a campare, lasciando i giovani nell’eterno sconforto per una effimera occupazione “. I Politici, con il loro operato, hanno lasciato intendere al mondo intero, che questi luoghi non siano a vocazione turistica…..tant’è vero che in molteplici legislature non hanno fatto niente (dico NIENTE ! ) per creare infrastrutture, luoghi d’accoglienza, di ospitalità o di ristoro e soprattutto EVENTI culturali e musicali o per la promozione dei luoghi, della cultura, dell’artigianato e dell’enogastronomia locale. E penso…..ma come è possibile ? ….. Qui si sanno fare solo rotatorie e piazze inutili (perché …deserte ! ) …..Così , secondo Voi , è possibile attirare il turismo ? Chi rema contro ? Chi ostacola lo sviluppo e la valorizzazione ……? Chi costringe quei pochi –coraggiosi- operatori turistici locali ad arrancare dietro una concorrenza globale che orienta le correnti turistiche verso altri luoghi, più dotati e attrezzati di infrastrutture e quindi più affidabili ? Ma quei luoghi , sicuramente più accoglienti e preparati, non hanno l’incanto del profumo del nostro Stagnone …..dove però non è possibile fare una passeggiata in barca, perché tutta la Bella Laguna con le sue magiche 4 isolette , è interdetta ad ogni tipo d’imbarcazione ! Diceva un cultore dell’Arte, oggi personaggio pubblico di un Paese vicino, che questa parte della Sicilia è ingiustamente penalizzata dall’incuria e dalla “inconcludenza” dei personaggi pubblici locali…..ed aggiungeva “…..questa è la terra delle saline, dei tesori dell’Arte e dei sapori più raffinati…proprio di fronte all’Africa…….e che dire delle piccole isole disabitate con eucalipti e pini marini e le inconfondibili sagome dei mulini a vento che “vigilano” nel labirinto dei canali e delle “fridde” dove ancora oggi, come centinaia di anni fa, la coltura ed il raccolto del sale si fanno ancora con le tecniche di allora, sfruttando la forza del vento e del Sole marsalese unitamente all’alta salinità dello Stagnone….per non parlare del fascino dei muretti di tufo che costeggiano i canali fino ad accompagnare le flotte di orate e muletti alle porte di Marsala…..ed in un trionfo di colori , quasi a mettersi in bella mostra , di fronte le rive della Spagnola ecco , in un concentrato di memoria, l’isola di San Pantaleo (già Mozia) dove (udite ! ) è possibile scoprire opere pubbliche di tremila anni fa …..Una strada subacquea che la collega a Birgi, un Santuario –il Tofet-, il porto interno Cothon, le fortificazioni, il Museo…..dove è possibile possibile ammirare innumerevoli reperti , statue tra cui il famoso Giovinetto, i corredi funerari con gioielli eleganti oggi ripresi, in fattura moderna, dalla nota Artista Daniela Neri (….esposti a Mammacaura)…….tutto d’un fiato questo personaggio ha descritto in breve il….Paradiso terrestre ! Non so dove mi stia portando questo involontario sfogo che ho riportato pari pari…ma so che qui tutto è una farsa dove emerge il carattere marsalese – o Siciliano se volete- contraddittorio per eccellenza …. di chi parla male e bene a seconda dei luoghi o delle occasioni , oppure abilissimo a non prendere posizione, non esporsi e lasciare il tutto nel vago, per poi essere lesto a schierarsi dalla parte giusta, ed ancora, aggiungo…… dove il non dire o dire non dicendo richiedono un’abilità …tragica. Ma avete mai pensato che questo modo di pensare e fare, tragga origine da vecchie abitudini nostrane a nascondere il bello per non renderlo visibile ad ogni tipo di antiche dominazioni , ancora oggi ,come allora, purtroppo vive e per “tante”….. altre ragioni ? - Ma per recuperare il tempo perduto credo ci vogliano altri, “Canibardu” , Giuseppe Whitaker , altri Vittorio Sgarbi o che so io, “Uomini di Fuora “ insomma !...................... perché, credetemi sono stanco di sentir dire : ”Io amo lo Stagnone “ e…….basta !

venerdì 3 giugno 2011

Lu picuraru vistutu di sita...sempri feti di latti e lacciata !



giovedì 2 giugno 2011

.....e un pugnu di nuciddi arricria li picciriddi ! .......... mentri un pugnu di fumeri arricria li cavaleri !





Ah! SICILIA MIA !
                                         di franco gambino
Certi voti….Cantu....
Cantu e chianciu…
Cantu e riru……...
Cantu e a vuci mi trema….
Sintiti ccà :
….m’insignaru :
a chianciri l’Armuzzi ri li morti
a teniri sempri cavuru lu lettu,
cu chiantu o senza chiantu
m’insignaru  ammucciarimi sutta a luna
e a cantari cu idda e pi idda
ora sacciu puru ca un ci su…
Principi e mancu Cavaleri !
Ora sacciu  comu si fannu i cunti ntall’anima
Chi ddiciti un tornanu ?
…Hannu a turnari !!! e vuliri o vulari….
 Na’ pocu ri cosi hannu a canciari. !